Francoforte - Prodotti, persone e progetti. Con queste tre parole (le «3P») Adolfo Guzzini e Andrea Sasso, rispettivamente presidente e amministratore delegato della iGuzzini Illuminazione, spiegano le ragioni di una crescita «sostenibile», che non si può riassumere in un solo fattore.
L’azienda marchigiana di illuminotecnica, sin dalla prima edizione presente alla fiera Light+Building di Francoforte, ha visto crescere i ricavi di oltre il 20% negli ultimi tre anni, grazie soprattutto all’innovazione dei prodotti e dei sistemi di luce, anche agli investimenti per l’internazionalizzazione del gruppo, per la riorganizzazione della squadra e dei processi produttivi, nell’ottica di una maggiore efficienza e sostenibilità. Nel 2015 l’azienda ha raggiunto i 223,5 milioni di euro di fatturato, l’8,8% in più rispetto al 2014, con una crescita anche del margine operativo lordo (del 13,7%, a 25,8 milioni, ossia l’11,5% del fatturato).
Nata nel 1959 come azienda di apparecchi decorativi per l’illuminazione, iGuzzini ha virato negli anni 70 sull’illuminotecnica, diventano negli anni una delle principali realtà del mercato italiano ed europeo del settore, con 22 filiali a gestione diretta nei mercati strategici, tre stabilimenti produttivi (uno in Italia, uno in Cina per il mercato asiatico, e uno in partnership con un distributore canadese per il Nordamerica) e oltre 1.200 dipendenti, di cui 750 in Italia.
Innovazione dunque, con il 68% dei ricavi rappresentati da prodotti a Led, investimenti in R&S che da tre anni si attestano attorno al 6-7% del fatturato annuo e un team di 170 persone dedicate alle attività di ricerca. Ma anche internazionalizzazione, con una quota export che raggiunge ormai il 75% del fatturato, seguendo da sempre la logica della presenza diretta sui mercati chiave, e con un peso crescente dei Paesi extra-europei (in particolare Nord America ed Estremo Oriente), che per la prima volta nel 2015 hanno superato la quota del 20%. Anche l’Italia, precisa l’ad Sasso, sta dando importanti segnali di recupero.
Ma tutto questo non potrebbe bastare senza «gli uomini che fanno un’azienda e la qualità dei suoi prodotti e dei suoi servizi», ricorda Adolfo Guzzini, da sempre sostenitore di un modello di impresa che sia, prima di tutto, anche creatrice di benessere sociale. Non a caso gli ultimi prodotti realizzati dall’azienda (e presentati nei giorni scorsi a Francoforte) si ispirano al tema «Light first. Social Innovation through Lighting», ovvero all’idea che la luce debba essere usata per migliorare la qualità della vita delle persone e dell’ambiente. Allo stesso modo iGuzzini, sin dalla fine degli anni 90, ha sviluppato sistemi di illuminazione per i luoghi di lavoro pensati attorno allo “Human Centric Lighting”, il filone di ricerca che studia gli effetti della luce sull’uomo, dando vita così a luci bio-dinamiche che cambiano durante la giornata e le situazioni per consentire alle persone di migliorare non solo il proprio benessere, ma anche le proprie prestazioni.
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