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Sconti fiscali alle start up della Campania

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Sconti fiscali alle start up della Campania

  • –Vera Viola

NAPOLI

Le start up della Campania nel 2016 potranno beneficiare della defiscalizzazione Irap. È quanto prevede l’articolo 2 del Disegno di legge “Prime misure per la razionalizzazione della spesa e il rilancio dell’economia campana”, collegato alla Legge regionale di stabilità approvata il 16 marzo. Il titolo 1, misura 2.1., dedicato alla Programmazione per lo sviluppo delle attività produttive, prevede che, al fine di promuovere la creatività d’impresa, alle startup innovative, iscritte nel registro delle imprese, con sede legale o almeno una sede operativa in Campania, è concesso un contributo per lo sviluppo dei processi innovativi fino al massimo del 100% dell’Irap relativa ai periodi di imposta 2016, 2017 e 2018.

La Regione, a questo scopo, intende utilizzare un budget di 900mila euro per ciascuno dei tre anni (totale 2,7 milioni). Fondi che ha attinto dal proprio bilancio mediante la riprogrammazione della spesa. Tocca alla giunta adottare un regolamento con cui fissare criteri, tempi e modalità di applicazione per la concessione del contributo.

Per definire la percentuale di Irap da rimborsare alle startup innovative, si attendono i dati relativi all’imposta versata per il 2015: il fondo di 900mila euro verrà diviso tra tutte le startup fino ad esaurimento.

«Intendiamo favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative – precisa l’assessore regionale Valeria Fascione – E vogliamo anche indurre le start up innovative a iscriversi nel registro di Infocamere poichè ciò è utile per accedere a diversi strumenti di incentivazione».

La Campania, con le sue 327 start up registrate, è la prima regione del Mezzogiorno, la sesta regione in Italia, con il 6% del totale nazionale, mentre Napoli è la quarta provincia. Si tratta della seconda regione che si è dotata di uno strumento di defiscaluizzazione ad hoc, dopo la Lombardia.

Intanto, con l’avvio della nuova programmazione comunitaria 2014-2020, nell’ambito dei fondi Fesr, la Regione ha destinato altre risorse (in totale 1 miliardo) allo sviluppo di innovazione, tecnologie e ricerca, potenziando un sistema che già oggi conta 7 atenei, 7 distretti tecnologici che coinvolgono oltre 500 imprese, 40 centri di ricerca e 21 laboratori pubblico privati. A breve, potrebbero liberarsi risorse per far sì che la Regione possa partecipare al capitale di rischio e per sostenere una sorta di “Erasmus” delle start up.

«Ci sta a cuore – precisa Valeria Fascione – attrarre grandi player. A questo scopo a breve terremo a Napoli un meeting per far conoscere le nostre start up a grandi gruppi: questi potrebbero essere interessati a soluzioni innovative. Mentre le start up potrebbero essere aiutate a posizionarsi sul mercato».

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