
Nessun sussulto dei consumi degli italiani nel mese di gennaio: secondo l’Istat, rispetto al mese precedento, il valore delle vendite al dettaglio presenta una variazione nulla rispetto a dicembre 2015, mentre risulta in calo dello 0,8% su base annuale.
Si tratta della riduzione tendenziale più ampia da oltre un anno (novembre 2014). La diminuzione delle vendite raggiunge il 2% per le imprese di piccole dimensioni e grazia la grande distribuzione, in crescita +0,6%. Sono in aumento soprattutto le vendite degli esercizi specializzati (+3,9%), grandi negozi che vendono prodotti non alimentari come abbigliamento o mobili.
«Il 2016 parte male – è il commento del presidente di Confesercenti Massimo Vivoli, che chiede al Governo di accelerare l’apertura di un confronto con le imprese del settore, per condividere una strategia di ripresa. I dati Istat di gennaio confermano infatti i timori di Confesercenti: «dopo il ritorno in territorio positivo nei primi nove mesi del 2015, le vendite al dettaglio hanno progressivamente perso slancio fino ad arenarsi». Per quanto riguarda le piccole imprese, si legge nella nota, «nei primi due mesi dell’anno hanno chiuso altri 12mila negozi, a fronte di poco più di 3mila aperture, il dato più basso registrato negli ultimi tre anni, mentre complessivamente, il saldo tra aperture e chiusure è negativo per circa 9mila imprese».
Dello stesso tono il commento di Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione: «l’anno è iniziato in modo non positivo e anche i saldi, nonostante le attese da parte di consumatori e imprese, non sono riusciti a dare slancio ai consumi che, dopo l’euforia del periodo estivo del 2015 si sono nuovamente appiattiti». Per Confcommercio i dati Istat «confermano il permanere di una fase di debolezza dei consumi, in relazione soprattutto ai beni di acquisto frequente, che si ripercuote anche sulle piccole superfici con un brusco ridimensionamento dopo alcuni mesi di moderato miglioramento».
Il confronto su base mensile dimostra che il valore delle vendite è rimasto invariato per quanto riguarda i prodotti alimentari, mentre è aumentato dello 0,1% per quelli non alimentari. Guardando invece ai volumi venduti, si registra invece un aumento dello 0,3% per i prodotti alimentari e viceversa una diminuzione dell’0,1% per quelli non alimentari.
Guardando alle tipologie degli esercizi commerciali, l’Istat rileva che, rispetto all’anno precedente, in gennaio è aumentato il valore delle vendite delle imprese della grande distribuzione (+0,6%), mentre è diminuito quello dei piccoli negozi (-2%).
All’interno del mondo della grande distribuzione, poi, si segnala che in gennaio c’è stato un incremento sia nelle vendite degli esercizi specializzati (+3,9%), sia nelle vendite degli esercizi non specializzati (+0,1%). Tra questi ultimi, le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare diminuiscono dello 0,2%, mentre quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare aumentano del 2,1%. In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, diminuiscono le vendite di ipermercati e supermercati (rispettivamente -0,4% e -0,3%) mentre aumentano quelle dei discount (+0,8%).
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