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Cremonini mira a 100 punti vendita

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il caso

Cremonini mira a 100 punti vendita

Chef Express mette nel mirino 100 aree di servizio, delle 159 in via di aggiudicazione.

«Siamo interessati a un centinaio di aree di servizio - conferma Cristian Biasoni, amministratore delegato di Chef Express - Praticamente molte delle aree ristoro in via di aggiudicazione, escludendo quelle solo oil».

Due terzi delle concessioni in via di rinnovo arrivano da Autogrill che vorrà tenere le più interessanti. «Cercheremo di vincere quante più gare possibili - sottolinea il top manager - Del resto è inevitabile che i player meno forti erodano le posizioni di Autogrill che ha una quota di mercato del 60 per cento».

Chef Express, del gruppo Cremonini, ha 43 aree di ristoro in concessione sulla rete autostrdale del Centro-nord: il punto vendita più a Sud è quello di Frascati. Anche se la società ora punta sull’Abruzzo. Nel 2015 Chef Express ha realizzato 100 milioni di ricavi, con una quota dichiarata, a valore, del 10 per cento.

«Le nuove regole ministeriali - aggiunge Biasoni - hanno favorito la flessione delle royalty, all’incirca di 7-8 punti percentuali, e quindi la ricostituzione di margini sufficienti per pensare di effettuare investimenti. L’anno scorso abbiamo investito dieci milioni e contiamo di replicare anche nel 2016: dipende dalle gare che vinceremo».

Aiuta anche il ritorno del traffico sulle nostre autostrade. «Nel periodo più critico della crisi, gli automobilisti si fermavano nelle aree di servizio solo per soddisfare bisogni fisiologici. Ora invece il clima è cambiato».

Ma qual è il tratto distintivo della catena Chef Express? «Cerchiamo di fare innovazione nelle aree di servizio -sostiene Biasoni - Siamo orgogliosi di essere stati i primi a lanciare un format diverso per il market. Dal 2015 a Santerno ovest, sulla Bologna-Rimini, abbiamo introdotto un nuovo store, lavorando molto sul merchandising e sul category».

L’idea centrale del nuovo Chef Store è stata, secondo l’azienda, quella di creare uno spazio di sosta, non una via d’uscita con un percorso forzato, come avviene in quasi tutti i market autostradali. «Il nuovo market - spiega Biasoni - ha un’identità funzionale propria, come per le aree di caffetteria e ristorazione. Con un layout multipercorso: fast più veloce per uscire, slow per i prodotti tipici regionali, tech che privilegia elettronica e telefonia. Alla fine è il cliente a decidere dove andare».

Inoltre nell’area di servizio di Frascati (A1 Roma Sud) «abbiamo avviato delle partnership con Giocheria e con Unieuro. Alla fine cerchiamo di offrire non solo i prodotti tipici dei market autostradali, ma anche quelli che si prestano meglio all’acquisto di impulso».

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