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Gli italiani sognano Germania e Usa (ma non ci hanno mai lavorato né…

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opportunità all’estero

Gli italiani sognano Germania e Usa (ma non ci hanno mai lavorato né studiato)

L'importante è lavorare all'estero. Soprattutto se, all'estero, non si è mai vissuto né trascorso un anno di studi. Un'indagine di Jobrapido, il motore di ricerca da 20 milioni di annunci mensili, ha rilevato che gli italiani manifestano una certa «propensione verso il trasferimento» fuori dalla Penisola anche se (e in particolare quando) non hanno ancora affrontato un'esperienza internazionale. Da un'analisi delle 2.500 risposte in arrivo dalla community italiana emerge infatti che il 67% degli intervistati si dice pronto a partire nonostante non abbia mai lavorato lontano dal Paese d'origine (75% dei rispondenti) né frequentato corsi, scambi o master all'estero (77,7%).

Il podio: Germania batte States. L'Australia piace “per i paesaggi”
Il motivo di questo sbalzo tra voglia di partire e partenze effettive? Fausto Dassenno, director of product di Jobrapido, precisa subito che non si parla né di disinformazione («il livello medio di conoscenze sulle opportunità del mercato estero è abbastanza elevato») né di una prospettiva tutta giovanile. Anzi: la tendenza si registra indifferentemente tra under e over 35, e proprio i secondi rappresentano il 50% del campione statistico tenuto in considerazione.

A spingere gli obiettivi oltreconfine sembrano essere soprattutto le «suggestioni» di mercati del lavoro capaci di fornire quello che latita in Italia: da condizioni professionali più gratificanti (33,5%) a una maggiore qualità di vita (33%). Per farsene un'idea, basta dare un occhio alle mete sul podio (Germania, Usa, Australia) e alle motivazioni che le accompagnano. Il 35% degli utenti sogna Berlino o Monaco per ragioni retributive («stipendi più elevati») e maggiore qualità di vita. Il 33% ambirebbe agli Stati Uniti perché «ci sono più occasioni». Il 29% sceglierebbe l'Australia per ragioni più che altro estetiche, visto che la motivazione dominante è la «bellezza del Continente (in realtà è un paese, ndr)». Molto meno popolare, un po' a sorpresa, la Cina. Solo il 3% degli intervistati mostra interesse per una carriera a Pechino, Shanghai e altre metropoli del gigante asiatico con l'obiettivo di «sfruttare lo sviluppo economico che sta vivendo il paese». Che, peraltro, è in crisi.

Solo 1 expat su 10 è tornato a casa
Insomma,«si tratta di scelte un po' suggestionate da quello che si pensa di trovare – dice Dassenno - Anche se è indubbio che le condizioni proposte altrove sono più appetibili, non sempre poi il proposito si concretizza». E tra chi è partito? La costanza sembra riguardare più le esperienze professionali che quelle di studio: solo il 10,4% dei lavoratori con un curriculum internazionale è tornato in Italia in pianta stabile, contro l'appena 4,8% degli studenti che ha deciso di prolungare in forma poliennale un'esperienza all'estero limitata a pochi mesi.

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