Economia

iGuzzini, più efficienza e 1.800 euro in tre anni

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Industria

iGuzzini, più efficienza e 1.800 euro in tre anni

  • –Giovanna Mancini

RECALCATI (MACERATA)

Dieci mesi di confronto, ma il risultato è un progetto condiviso che innova il modello delle relazioni industriali e soddisfa tutte le parti. Tanto che, a presentare il nuovo contratto aziendale di secondo livello del gruppo di illuminotecnica iGuzzini (che interessa i 750 dipendenti della sede italiana per il triennio 2016-2018), c’erano insieme i vertici della società di Recanati, la Confindustria regionale e i rappresentanti delle tre sigle sindacali (Filctem-Cgil Macerata, Femca Cisl Marche e Ugl Macerata).

Perché il cuore dell’accordo, spiega il presidente del gruppo, Adolfo Guzzini, «è la volontà politica e sociale di innovare il sistema della contrattazione, coinvolgendo i lavoratori nella sfida di aumentare la competitività all’azienda, per creare redditività e ricchezza a beneficio di tutti». Alla base di questo sistema di valori c’è l’adozione del modello produttivo World Class Manifacturing (Wcm), uno standard mondiale di efficientamento che riguarda tutta l’organizzazione dell'azienda, con l'obiettivo, precisa Adolfo Guzzini, di arrivare a «zero scarti, zero difetti, zero magazzino e zero infortuni». In una logica di partecipazione di tutta la forza lavoro («dai centralinisti ai top manager») che si riflette anche sulla parte economica del contratto, che stabilisce un aumento base di 500 euro per quest'anno, 600 euro per il 2017 e 700 per il 2018. Ma queste cifre sono soltanto un punto di partenza, a cui si sommeranno (fino al possibile raddoppio) premialità legate a due indicatori: l'andamento economico dell'azienda e il recupero di margini di efficienza ottenuti proprio grazie al sistema Wcm. A oggi il sistema Wcm (introdotto in iGuzzini circa un anno e mezzo fa) è operativo sul 70% dei reparti, ma entro due anni sarà esteso a tutti. I risultati raggiunti da ciascuno, spiega l'ad Andrea Sasso, saranno verificati annualmente tramite audit condotti in fabbrica da esperti esterni.

Un altro capitolo importante riguarda i diritti dei lavoratori, fa notare Piero Francia, segretario regionale Femca-Cisl: «Si introducono miglioramenti per la formazione, per i dipendenti sottoposti ai turni, un'estensione del part-time dal 3% al 4% del personale e una flessibilità sull'orario di lavoro». L’innovazione sotto il profilo delle relazioni industriali (dal dialogo tra le parti alla condivisione degli obiettivi, passando per la sicurezza, la formazione e i meccanismi legati al welfare) ne fa un modello per il territorio marchigiano, ma anche per il Paese, spiegano i sindacati, da tenere come punto di riferimento per le future contrattazioni aziendali. «Ci interessa questo tipo di percorso - spiega Vincenzo D'Alessandro, segretario provinciale Filctem-Cgil – poi se non sarà il sistema Wcm sarà qualcos’altro, in base alle possibilità di ciascuna impresa. Ma questo integrativo segna una svolta verso un sistema culturale nuovo che dobbiamo portare avanti in tutte le aziende».

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