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Liquidazione in bonis per Fiera di Genova. Ma l’attività…

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Liquidazione in bonis per Fiera di Genova. Ma l’attività continua

L’assemblea dei soci di Fiera di Genova (di cui il Comune di Genova ha il 35,17%, la Città metropolitana il 19,95%, la Regione Liguria il 26,02%, la Cciaa il 16,38% e l’Autorità portuale il 2,47%) ha deliberato all’unanimità la messa in liquidazione volontaria della società.

L’operazione era nell’aria da tempo. L’assemblea straordinaria ha altresì nominato liquidatori Luca Nannini, commercialista,professore a contratto di strategia di risanamento alla facoltà di economia e commercio dell’università di Pisa, già ad della società da luglio 2015, ed Emilio Gatto, commercialista genovese con consolidata esperienza in procedure fallimentari, liquidazioni e collegi sindacali.

La soluzione, spiega una nota, « giunge al termine di un percorso che ha palesato l’impossibilità di garantire alla società una continuità aziendale, nonostante gli sforzi tentati in diverse direzioni. La situazione che, a partire dall’insediamento del 28 luglio 2015, il cda si è trovato ad affrontare, ha evidenziato da subito molte difficoltà. Per poter dare un futuro all’azienda, si sarebbero dovute verificare - quasi senza eccezioni - condizioni che non si sono avverate».

A oggi, prosegue la nota, « lo svolgimento di importanti manifestazioni, prima fra tutte Fiera Primavera, che si aprirà domani, garantita grazie all’impegno dei lavoratori e dei fornitori dell’azienda, rappresenta la continuità di un’attività importante per Genova».

Su questo aspetto il presidente di Fiera, Ariel Dello Strologo, ha affermato: «La messa in liquidazione della Società è un atto tecnico, indispensabile per la salvaguardia delle attività core di Fiera, l’organizzazione qualitativa delle manifestazioni e la gestione degli spazi espositivi a terra e delle darsene».

Il mandato affidato dai soci ai liquidatori riguarda infatti, oltre al pagamento dei debiti e alla riscossione dei crediti della società, la ricollocazione dei dipendenti e la conservazione dei rami d’azienda dell’attività fieristica e delle darsene, fino all’individuazione del soggetto societario che proseguirà le attività (che potrebbe essere la Porto antico spa, altra società pubblica retta da Dello Strologo).

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