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Fibra, attivazioni raddoppiate

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Industria

Fibra, attivazioni raddoppiate

  • –Andrea Biondi

Il lavoro da fare sul fronte infrastrutturale è ancora, evidentemente, tanto, ma la richiesta di banda ultralarga in Italia è in crescita.

Volendo sintetizzare, è questo uno dei principali risultati che balzano all’attenzione analizzando i dati dell’ultimo Osservatorio trimestrale Agcom, diffuso ieri con dati aggiornati a fine 2015. Lo scorso anno, infatti, il peso degli accessi ultrabroadband, vale a dire con una velocità superiore ai 30 Mega, «è quasi raddoppiato, arrivando a sfiorare il 7% a fine anno».

Insomma, anche se non c’è da esultare perché i numeri sono ridotti – e del resto anche l’ultimo indice Desi diffuso da Bruxelles ha evidenziato il ritardo dell’Italia sul versante della banda ultralarga, sia come copertura sia come adozione del servizio – c’è un trend che dimostra quanto il panorama sia in evoluzione.

Entrando nel dettaglio delle cifre, le linee broadband di nuova generazione (Nga), in fibra, a fine 2015 superavano quota 1,44 milioni di unità: 670mila in più in un anno. E questa crescita è stata anche superiore rispetto a quella registrata nel 2014 (+410mila linee). Il report dell’Authority indica poi che «Fastweb e Telecom Italia, congiuntamente, detengono oltre l’83% delle linee Nga», ma anche che «nel corso del 2015 si osserva una forte crescita da parte di Vodafone: dal 3,8 al 14,9% degli accessi ultrabroadband».

Al di là della fibra, anche gli accessi con velocità maggiore di 10 Mbps sono cresciuti in un anno di circa 1,1 milioni, arrivando a 4,2 milioni totali: il 28% del totale accessi broadband e il 20% degli accessi totali in rete fissa. «Da inizio anno – riferisce il report – Telecom Italia è l’operatore che ha registrato la crescita maggiore nel numero di accessi veloci (+281mila, seguita da Wind con +216mila); tale risultato è dovuto al notevole aumento osservato nell’ultimo trimestre 2015 (+103mila, seguita da Vodafone con +67mila)».

Nonostante l’aumento degli accessi in fibra e di quelli broadband, la rete fissa sta comunque perdendo appeal. Gli accessi totali sono calati di 350mila linee negli ultimi 12 mesi con Telecom Italia che ne perde 740mila e gli altri operatori ne guadagnano 380mila. La quota di mercato di Telecom (al 58%) scende dunque di 2,6 punti su base annua. Fastweb invece supera l’11%: +0,9 punti percentuali, poco più dei +0,8 punti di Vodafone attestata al 10,6% di quota. Crescita più ridotta (+0,2 punti percentuali) invece per Wind che comunque ma con Infostrada è il secondo player del mercato (13,4%). Negli ultimi quattro anni, nota ancora l’Autorità, Telecom ha perso 2,9 milioni di accessi di cui 1,1 milioni migrati verso gli altri operatori.

A ogni modo, a fronte di un utilizzo crescente della rete fissa per internet, in broadband o ultrabroadband, c’è un telefono fisso in definitiva sovrastato da nuove abitudini di comunicazione che si sono vanno spostando verso il mobile. Su quest’ultimo versante le 92,5 milioni di linee mobili sono comunque diminuite di 1,66 milioni di unità. I 4 operatori infrastrutturati (Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia) hanno perso 1,87 milioni di sim, mentre i clienti degli Mvno guidati da Poste Mobile (che ha il 58% di quota degli operatori virtuali) sono aumentati di 220mila unità, arrivando a 6,9 milioni: il 7,5% sul totale.

Leader di mercato nella telefonia mobile resta Tim (32,4%) con leggero incremento annuo (+0,2 punti percentuali), seguita da Vodafone (26,4%) che però ha visto scendere la sua quota di mercato di 0,7 punti percentuali. Di -0,1 punti è stata la variazione per Wind (22,8%) che precede 3 Italia (10,9%) cresciuta di 0,2 punti percentuali. Insieme le due telco, che hanno avviato un processo di fusione, totalizzano una quota del 33,7 per cento.

Per quanto riguarda infine le sim con accesso a Internet, nell’ultimo anno il numero è cresciuto del 15,3% arrivando a oltre 50 milioni di unità. Da dicembre 2011 le sim dati sono passate dal 28,1% a oltre il 54% del totale. Nell’anno concluso il traffico dati risulta aumentato di oltre il 45 per cento.

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