Economia

Orv rinasce con gli interni hi-tech

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

Orv rinasce con gli interni hi-tech

  • –Katy Mandurino

padova

Un rigoroso piano di riorganizzazione e ristrutturazione, e la ripresa del settore automotive, ha permesso alla ORV Manufacturing di Padova non solo di rinascere, ma anche di riposizionarsi sul mercato e progettare nuovi investimenti e assunzioni.

La storia dell’azienda, specializzata nella produzione di ovatta e “tessuto non tessuto” per i settori dell’auto (Fiat, Volkswagen, Renault), abbigliamento (Colmar, Moncler, Dolce&Gabbana), arredamento (Poltrona Frau, Cassina), calzatura (Gore, Geox), filtrazione (Aermec, Daikin) e termoacustica, parte dal 2011, quando una situazione di pesante insolvenza a causa della crisi e di investimenti non riusciti, in particolare nel mercato immobiliare, portò la proprietà (il Gruppo Industrie Maurizio Peruzzo) a presentare domanda di concordato preventivo in continuità, condizione che permise da una parte di “cristallizzare” i debiti e dall’altra di poter continuare la produzione del core business, ovvero il tessuto non tessuto, in particolare per il settore dell’automotive, che proprio dal 2011 cominciava a riprendersi. Si partiva da 100 milioni di ricavi, 350 dipendenti e tre stabilimenti tutti nel Padovano, ma anche da una posizione debitoria di 57 milioni, un Ebitda negativo per 10,7 milioni e un utile in perdita per 43,9 milioni. «Ci siamo concentrati sui prodotti che portano marginalità e sui clienti che pagano - spiega l’amministratore delegato Stefano Lupi, in carica dal 2013 -. Abbiamo tagliato i segmenti improduttivi, come i prodotti per la coibentazione edilizia; ci siamo focalizzati su nicchie ad alto valore aggiunto, in particolare per quanto riguarda l’arredamento e l’automotive». Questa strategia ha portato in tre anni ad un bilancio (il 2015) che vede l’azzeramento del debito, con ricavi per 40 milioni, un utile di 3,9 milioni e un Ebitda positivo per 4,1 milioni. I dipendenti sono passati da 350 a 175, ma sono maggiori dei 150 previsti dal concordato (che scade nel 2017). Gli stabilimenti sono ridotti a due, Carmignano e Grantorto, ma il terzo, quello di Fontaniva,acquisito nel 2011 da una società turca, potrebbe presto rientrare nella filiera gestita dalla ORV. Inoltre, l’azienda può contare su un accordato con le banche di 6 milioni di euro, “cuscinetto” fondamentale in caso di difficoltà.

«Superati gli ostacoli - continua Lupi - ora ci attende il difficile, cioé mantenere e accrescere la competitività. Per questo puntiamo sull’innovazione e sul capitale umano: l’anno scorso abbiamo speso 1,3 milioni per aggiornare le tecnologie e per assumere due nuovi profili». Nel futuro dell’azienda c’è anche il potenziamento della linea di filtrazione per le automobili - molti nuovi modelli Fiat hanno prodotti ORV - e la crescita all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Tanto che si sta pensando di attivare una nuova linea produttiva e di portare il lavoro sui 7 giorni anziché sugli attuali 5. «Grazie anche all’intesa con le maestranze, l’azienda è tornata sana e appetibile - conclude l’ad -. Prova ne è il corteggiamento di investitori finanziari e industriali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA