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Giapponesi i più severi, russi e americani più generosi: ecco…

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L'INDAGINE

Giapponesi i più severi, russi e americani più generosi: ecco come ci vedono i turisti stranieri

Il voto più alto in pagella è quello dei turisti russi e americani mentre i più severi sono i giapponesi. Nel mezzo ci sono tedeschi, inglesi, cinesi e francesi. Tutti comunque ritornerebbero a trascorrere le loro vacanze in Italia e le raccomanderebbero ad amici e parenti.

L'appeal del Bel Paese come destinazione turistica è sempre forte ma i giudizi degli ospiti insoddisfatti possono essere implacabili. Per esempio uno su cinque storce il naso di fronte ai tempi di riconsegna dei bagagli in aeroporto, la coda al controllo passaporti, la pulizia dei servizi igienici, una carenza che viene più volte segnalata, e il prezzo del trasferimento dall'aeroporto alla città. Un terzo di chi ha usato l'auto per muoversi lungo lo Stivale si lamenta dei costi del carburante e del pedaggio, ancora una volta della scarsa igiene nei servizi e nelle piazzole di sosta mentre giudizio positivo per la chiarezza della segnaletica e la scorrevolezza del traffico.

Sono queste alcune delle evidenze che emergono dal report «Mobilità, accoglienza, cultura e fascino. Il nostro Paese visto con gli occhi degli altri» realizzato da Nielsen per Confimprese, l'associazione delle imprese del commercio che raggruppa primari operatori del Retail, che sarà presentato il 14 aprile al ministro del Turismo Dario Franceschini.
Quello del turismo è un “giacimento” che l'Italia potrebbe e dovrebbe sfruttare al massimo.Basti pensare che lo scorso anno, secondo i dati di Banca d'Italia, la bilancia dei pagamenti turistica ha segnato un surplus di 13,7 miliardi contro i 12,5 del 2014 mentre la spesa dei viaggiatori stranieri è stata di 35,8 miliardi (+4,5%), con una media procapite di 102 euro al giorno.

Il report di Confimprese presenta giudizi e opinioni di un campione di turisti (500 per ognuno dei sette paesi di provenienza) che tra il 2014 e il 2015 hanno trascorso le vacanze in Italia. La spesa media procapite è stata di poco inferiore ai duemila euro mentre nella maggiore parte dei casi la permanenza ha oscillato tra i 4 e i 15 giorni .

I nostri ospiti in media riescono a visitare 2,4 città e tra quelle più visitate oltre alla Capitale c'è Milano che ha beneficiato dell'effetto Expo ed è la più gettonata dai cinesi. Generalmente il pacchetto turistico prevede Roma o Milano, Venezia e Firenze. Ad attenderli cattedrali e chiese, musei e gallerie d'arte oltre a parchi naturali ma una minoranza (13%) passerà un giorno in un parco a tema. L'Expo 2015 è stato visitato dal 7,5% del campione con una maggioranza di cinesi e americani.

Durante queste visite vengono apprezzati gli orari d'apertura, le visite guidate e il servizio di ristorazione offerto ma ritornano a casa con un giudizio negativo sul costo dei biglietti d'ingresso, della prenotazione e i tempi di attesa, sullo stato di pulizia dei servizi igienici.
È la Toscana la regione che riesce a fare l'en plein per le località minori visitate, sia al mare che l'interno. Tra i luoghi minori toccati lungo l'itinerario si piazza al secondo posto la Campania grazie alle sue isole (Ischia e Capri) e i tesori della costiera amalfitana. Seguono il lago di Garda, Como e il Maggiore, il Veneto con Cortina, la riviera romagnola, la Sicilia e Liguria.

Quasi sempre si pernotta in hotel a tre e quattro stelle e l'11% ha optato per B&B e agriturismi. Un'offerta di buona qualità che lascia soddisfatti quasi tutti gli ospiti. Certo uno su cinque si lamenta del rapporto qualità/prezzo e della mancanza del wi-fi gratuito.
Alla voce vitto la scelta ricade tra ristoranti (73%) e pizzerie senza trascurare i fast food. Non manca chi occasionalmente fa la spesa al supermercato e al mercatino rionale. Poco più della metà del campione si dice molto soddisfatto delle scelte e della qualità delle portate ma a volte (24%) i prezzi sono considerati alti.

Per tutti la vacanza in Italia è anche considerata un irresistibile momento di shopping tra boutique nel cuore delle città e centri commerciali. C'è poi la grey economy degli ambulanti e venditori di strada da cui si acquistano i tanti falsi che poi riempiono le valigie.

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