Economia

Il Parmigiano è il prodotto più rubato nella Gdo: furti per 3…

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Indagine coldiretti

Il Parmigiano è il prodotto più rubato nella Gdo

Il Parmigiano è il prodotto più rubato nei supermercati italiani, con un’incidenza dei furti che è tre volte la media della Gdo. L’anno scorso sono spariti prodotti per 2,95 miliardi di euro, pari all’1% del fatturato complessivo delle forme Dop. A dirlo è un’analisi Coldiretti presentata oggi a Reggio Emilia in occasione dell’incontro su «Sicurezza e criminalità», per denunciare il fatto che non c’è solo la contraffazione a mettere a rischio un settore cardine del made in Italy, ma anche il taccheggio.

Se nei supermercati Parmigiano Reggiano, ma anche Grana Padano, sono l’“oro giallo” prediletto dai ladruncoli, negli stabilimenti e nei magazzini a colpire sono vere e proprie bande organizzate che scelgono le forme migliori, quelle di 40 chili stagionate 24 mesi per rivenderle poi al mercato nero con effetti sul crollo dei listini, in un momento già di difficoltà per i 363 piccoli caseifici artigianali della zona tipica alimentati dal latte prodotto nelle poche stalle rimaste (3.348, dove si allevano 245mila vacche). Avendo come cornice un mercato internazionale dei “falsi” che ha sorpassato il business degli originali: la produzione delle imitazioni di Parmigiano e Grana ha superato i 300 milioni di chilogrammi, la metà cagliati negli Stati Uniti (dove un parmesan è stato addirittura premiato come miglior formaggio della confederazione), mentre in Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia) stanno dilagando i similgrana di bassa qualità con nomi di fantasia che ingannano il consumatore sulla reale origine del prodotto.


La criminalità arriva anche nelle stalle, con una ripresa del reato di abigeato, il furto di bestiame ma anche di prodotti e attrezzature, come evidenziato dal quarto Rapporto Agromafie di Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità in agricoltura (nel 2015 sono stati 2.570 i furti nelle aziende agricole di attrezzature e trattori e 490 casi di abigeato, secondo le rilevazioni dei Comandi territoriali dei Carabinieri). Come segnalava pochi giorni fa il direttore del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano,Riccardo Deserti, dopo l’ennesimo furto in un caseificio reggiano – un colpo da quasi 150 forme per un valore di circa 45mila euro alla latteria Roncocesi – negli ultimi due anni i furti sono diventati una piaga diffusa: «In tutto sono state rubate più di 15 mila forme, con un danno complessivo di oltre 6 milioni di euro, dato che mediamente una forma vale fra i 400 e i 450 euro. Finché rimane in forma intera è sicuramente rintracciabile, perché ogni forma ha una placca di caseina che la identifica». Impossibile quindi che finisca nella grande distribuzione che acquista forme intere. I ladri tagliano dei pezzi che finiscono per lo più nei mercati rionali del Meridion o nei negozi dell’Europa dell’Est.

Gli ultimi dati del Consorzio confermano comunque una ripresa del mercato della Dop, dopo un 2015 chiuso con una produzione stabile, sull’anno prima di circa 3,3 milioni di forme. Volumi e quotazioni stanno risalendo di oltre 5 punti percentuali in questi primi mesi dell’anno e le esportazioni continuano a dare grandi soddisfazioni, nonostante (o forse anche grazie) il dilagare dell’italian sounding: +13,2% l’export della denominazione nel 2015, l’incremento più consistente dell’ultimo decennio, con una quota di prodotto venduto oltreconfine salita al 35% del totale.

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