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Le vernici intelligenti da Trieste alla conquista del mercato Usa

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Le vernici intelligenti da Trieste alla conquista del mercato Usa

  • –di B.Ga..

Oltre 4 milioni di euro di investimenti in ricerca e sviluppo negli ultimi anni, mirati a ottenere brevetti innovativi in 22 Paesi (in particolare in Usa, Messico, Giappone, Cina, Russia, Europa, Eurasia, Israele) nel segmento degli additivi ritardanti di fiamma e di vernici intelligenti di nuova generazione, anticorrosivi e materiali innovativi, e altri 60 brevetti in corso di approvazione. E ora un accordo che mette il turbo al processo di sviluppo internazionale.

Nanto Cleantech Spa - società italiana produttrice di “advanced material” e “functional coating”, i materiali nanotecnologici alla base delle vernici speciali di nuovissima generazione - e il fondo di investimenti statunitense LCV Capital Management LLC, società fondata nel 2009 che investe in società quotate a Wall Street, hanno formalizzato un accordo finalizzato a rivoluzionare un comparto industriale che vale 13 miliardi di dollari. LCV, attraverso la controllata Peerless Systems Corp, parteciperà la newco statunitense di Nanto dando l’avvio a un percorso di espansione internazionale che prevede entro due anni la quotazione a Wall Street .

Testa finanziaria in America, cuore industriale in Italia e motore tecnologico in Israele, dove resteranno le attività di ricerca e sviluppo: si disegna così la nuova struttura di Nanto, «un salto concettuale e dimensionale importante che le permetterà di confrontarsi con strumenti adeguati con i grandi player mondiali (quali Sherwin Williams, PPG, Azko Nobel, DuPont e Dow Chemical) all’interno di un comparto che da qualche anno vive una profonda trasformazione per effetto dell’avvento delle nanotecnologie e di startup altamente innovative, specializzate nei materiali di nuova generazione», fanno sapere in sede.
Nanto Cleantech nasce tra Italia e Israele da un progetto di ricerca condotto da un gruppo di specialisti triestini del settore, guidato da Roberto Cafagna, ceo della società, e un team della Shenkar College di Tel Aviv, guidato dal professor Sam Kenig, attuale direttore tecnico. Il business verte sulla produzione di additivi ritardanti di fiamma e di vernici intelligenti di nuova generazione, gli “smart coating”, basate su materiali nanotecnologici, capaci di reagire al variare delle condizioni ambientali, con una durata tre volte superiore a quelle tradizionali, più economiche e molto meno inquinanti, caratteristiche che promettono di rivoluzionare un comparto industriale pressoché immutato da un secolo.
Il progetto originario (Nanto Paint), ideato dalla Nanto Protective Coating – saldamente ancorata in Italia anche dopo questa operazione – risale al 2009. La prima discontinuità avviene nel 2014, con l’ingresso di Simest nel capitale della capogruppo; la partecipazione è durata fino a marzo di quest’anno. Grazie agli strumenti previsti da Simest, Nanto ha avvia l’internazionalizzazione che l’ha portata a vincere due importanti riconoscimenti internazionali: il premio “Best Corrosion Innovation of the Year”, assegnato a Salt Lake City dal Nace (autorità mondiale sul tema della corrosione dei materiali) e, prima società europea, il premio “Top three finalist WPC exellence award”, assegnato a Mosca dal World Petroleum Council, che rappresenta oltre il 95% dell’industria oil&gas globale.
Da allora il salto di qualità e la crescita vertiginosa, anche sul fronte dei clienti, in particolare nei comparti oil&gas, navale e infrastrutture: tra i più importanti Taloil, Petrol Lavori, Autovie Venete e IES Refineries (MOL Group).
Durante questa fase di crescita Nanto diventa inoltre assegnataria del più importante progetto di ricerca sui materiali innovativi finanziato dalla Ue attraverso il programma Horizon 2020, in partnership copn 17 aziende leader europee tra cui Acciona e, nel settembre 2015, insieme a Fincantieri, Governo italiano e Governo israeliano, è tra i quattro firmatari di un importante accordo industriale per lo sviluppo di nuovi coating multifunzionali, anticorrosione e antiattrito.
L’operazione con il fondo LCV accelera lo sviluppo internazionale di Nanto, con un investimento previsto di circa 10 milioni nel prossimo anno e con un fatturato atteso a regime di oltre 100 milioni anche attraverso crescita esterna.

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