Economia

La Unionalpha di Ascoli punta sul Sud Europa e guarda all’Iran

  • Abbonati
  • Accedi
elettrodomestici

La Unionalpha di Ascoli punta sul Sud Europa e guarda all’Iran

Dieci milioni di euro, quattro in Italia e sei all’estero, nei prossimi 4 anni. È quanto ha deciso di investire per crescere ancora, e diventare il leader europeo nel cablaggio elettrico degli elettrodomestici, la Unionalpha di Ascoli Piceno.

Lo rivela il presidente del gruppo con sede a Comunanza, e stabilimenti anche a Campli (Teramo), in Polonia e in Russia, Remo Perugini. «Da gennaio abbiamo avviato un altro sito produttivo in Romania, nel distretto di Satu Mare - ricorda l’imprenditore di origine maceratese - con l’obiettivo di farlo diventare un polo strategico per il rifornimento rapido ed efficiente dei nostri clienti nell’Europa centrale, oltre che per il mercato russo». Unionalpha, che nel 2015 ha incrementato i ricavi del 13,5%, raggiungendo i 22 milioni di fatturato (Russia esclusa), si appresta a fare rotta verso il sudest del continente, e in prospettiva il Medioriente, con un piano industriale complessivo che prevede in 4 anni una crescita delle vendite del 50% rispetto ad oggi. Passaggio fondamentale di questo piano, sarà la possibile apertura di una nuova unità produttiva in Turchia - ora sono 350 i dipendenti totali - con uno sguardo anche all’evoluzione della situazione e delle opportunità di sviluppo in Iran.

«Noi facciamo business to business, e dobbiamo essere sempre punto di riferimento sicuro per i nostri clienti principali, che sono i due maggiori gruppi mondiali, Whirpool ed Electrolux (65% del giro d'affari) - sottolinea Perugini - e questo ci permette di consolidare ed espandere la nostra attività». Un’attività che ha visto l’azienda marchigiana quasi triplicare il proprio giro d’affari dal 2009 ad oggi, proprio grazie ad un coraggioso programma di internazionalizzazione, avviato con il primo stabilimento estero aperto in Polonia nello stesso anno.

Da allora, e in conseguenza anche di massicci investimenti nell’innovazione tecnologica e nell’automazione delle linee produttive, la Unionalpha è diventata leader nel mercato italiano del cablaggio elettrico per gli elettrodomestici, e poi seconda a livello europeo. «Il nostro prossimo passo sarà quello di diventare i numeri uno del settore su scala continentale - spiega l’imprenditore, ex manager di lungo corso del gruppo Merloni - realizzando quasi un sogno per la nostra famiglia. Abbiamo investito tutti i nostri risparmi negli anni della grande crisi, rischiando molto per rilanciare e dare un futuro all'azienda. E abbiamo avuto ragione». Per l’Italia, dove il gruppo di Perugini mantiene sul mercato clienti di grande peso come Smeg e Candy, e realizza il 25% del fatturato, i programmi sono quelli di una stabilizzazione delle sedi attuali ( 100 dipendenti tra Marche e Abruzzo ) , a cominciare da quella del distretto di Comunanza.

Qui verranno implementati progetti mirati di formazione e assunzione di personale, insieme ad un progressivo aggiornamento delle attrezzature e dei macchinari. Sperando poi, è l’auspicio del presidente di Unionalpha che «il costo del lavoro si riduca almeno del 20% rispetto ad oggi: questo permetterebbe a noi ed altre imprese di competere meglio in ambito globale e di avere respiro per i prossimi anni».

© Riproduzione riservata