Economia

Con Cartoons on the Bay in scena un settore centrale per l’audiovisivo

  • Abbonati
  • Accedi
media

Con Cartoons on the Bay in scena un settore centrale per l’audiovisivo

«Sabato per la prima volta a Cartoons on the Bay verrà un direttore generale della Rai. Antonio Campo Dall'Orto mostra grande attenzione per i nuovi linguaggi dell'animazione grazie alla sua esperienza professionale, anche internazionale». Luigi De Siervo, amministratore delegato di Rai Com, si è espresso così oggi a Venezia, a Palazzo Labia, in occasione dell’apertura ufficiale dell’edizione 2016 di Cartoons on the bay, il Festival internazionale dell’animazione cross-mediale promosso da Rai e realizzato da Rai Com che quest’anno festeggia il ventennale e che da oggi al 9 aprile si svolgerà per la terza volta consecutiva a Venezia. Paese ospite è il Sud Africa.

«Qui Campo Dall'Orto incontrerà giornalisti e operatori, per presentare la sua visione nuova del settore dei cartoni animati sia rispetto al Mondo Rai che a quello esterno» ha spiegato De Siervo. Rai Com, che organizza il Festival «ha una struttura che ci permette di fare scouting di linguaggi e il mondo dell'animazione per noi è strategico» e Cartoons on the Bay, come spiega De Siervo al Sole 24 Ore, è «il secondo festival per importanza in Europa, dopo quello di Annecy, in Francia», conferma De Siervo. In concorso ci sono 500 opere in rappresentanza di 50 paesi e questo Festival «è l’occasione in cui per determinate categorie di prodotto si premiano davvero i prodotti più interessanti».

A guardar bene, quello che va in scena a Venezia è comunque un appuntamento da considerare con la massima attenzione sul versante industriale, dal momento che il 46% del pubblico italiano è sotto i 14 anni: quota largamente determinata dall'animazione. In questo senso non è sbagliato dire che le sorti dell’animazione riguardano tutto l'audiovisivo italiano.

La dimensione del comparto, secondo quanto illustrato agli Stati Generali, sarebbe di ottanta aziende con circa 3mila addetti e un fatturato annuo di oltre 100 milioni di euro. Buona parte del fatturato è dovuto agli accordi di co-produzione con i partner internazionali. L'attività genera investimenti sul territorio nazionale per circa 70 milioni di euro. Complesso il rapporto con il sistema televisivo italiano, che conta 22 canali per bambini e ragazzi. Solo l’11% della programmazione è di produzione italiana (mentre in Francia la produzione nazionale occupa il 42%). Il principale partner di mercato è la Rai con un budget annuo di 15 milioni.

La produzione di una serie o di un lungometraggio in animazione richiede circa tre anni. Durante questo periodo decine di artisti e tecnici, per lo più giovani, vengono impiegati a tempo pieno in regime contributivo Enpals/Inps. Si producono serie Tv e film che in alcuni casi sono arrivati in tutto il mondo (ad esempio la serie “Winx” è stata distribuita in 170 Paesi). A causa degli alti costi di produzione il sistema di finanziamento delle produzioni si basa generalmente sulla co-produzione internazionale. Considerando che il produttore italiano arriva a coprire generalmente, insieme al broadcaster nazionale, dal 40 al 60% del budget, deve reperire il resto sul mercato internazionale.

© Riproduzione riservata