Economia

«In Italia il viaggio della vita»

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

«In Italia il viaggio della vita»

portici

«Dobbiamo valorizzare l’Italia come uno straordinario museo diffuso e puntare a un turismo di qualità, intelligente, colto, che viene in Italia a cercare la bellezza. Non ci interessa il turismo mordi e fuggi che non può riguardare Paesi come l’Italia e che non lascia ricchezza». Lo ha detto il ministro, Dario Franceschini, intervenendo alla prima giornata degli «Stati generali del turismo», promossi dal Mibact, che si svolgono fino a sabato nella sede del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa (della Fondazione Fs) a Portici, in provincia di Napoli.

Il turismo «è già al centro della politica del governo Renzi», ma al «patrimonio straordinario» che può offrire l’Italia va accompagnato un lavoro di valorizzazione che punti «ad un turismo di qualità». In questo modo il ministro ha indicato la strada maestra del lavoro da fare a Pietrarsa, dove sono presenti 400 operatori turistici pubblici e privati chiamati a collaborare con propri contributi alla stesura del Piano nazionale strategico da attuare nei prossimi cinque anni. Lavoro partito con la prima edizione e che continua nella seconda in corso per essere ultimato entro luglio.

Il turismo internazionale in Italia al 2016

«I tavoli di lavoro non sono simbolici – ha aggiunto Franceschini – ma sono strumento importante per raccogliere idee e confronti, proposte. Per arrivare ragionevolmente a completare il piano da fare approvare per luglio in Consiglio dei ministri. Penso che sia possibile, non calare dall’alto, ma condividere un percorso».

Un passo indietro. Franceschini ricorda che «la competenza istituzionale, con la riforma del Titolo V, è stata affidata alla Regioni. Il governo Renzi ha fatto una scelta. La nuova direzione generale ha cominciato a lavorare con 25 persone. «La riforma costituzionale – aggiunge il ministro – prevede anche un riequilibrio delle competenze in materia di cultura e di turismo».

Quali le priorità del Piano? Quali le parole chiave su cui aprire il confronto?

«Parto da una considerazione – dice Franceschini –. Penso che il motivo per cui in Italia non si è investito in cultura e turismo, è legato al fatto che si è pensato di poter vivere di rendite. Oggi, invece, operiamo su uno scenario molto competitivo che non ci permette di restare fermi. Noi siamo pronti ad affrontare questa competizione. Ma è necessario che ci concentriamo più sui risultati che riusciamo a ottenere, piuttosto che sulle posizioni che occupiamo in graduatoria». Ea ancora. «È vero che non c’è un museo italiano tra i primi dieci nel mondo per numero di visitatori, ma se si guarda alla somma delle presenze nei nostri siti il dato è impressionante. Questo perché la nostra offerta è molto vasta».

Il ministro snocciola cose fatte e programmi da attuare.

Parla di un rapporto di intensa collaborazione con le regioni, anche attraverso l’Enit (enta nazionale per il turismo). Un lavoro importante è stato avviato sulla digitalizzazione, con incentivi che hanno avuto discreto successo. Maggiore successo hanno avuto i sostegni per la ristrutturazione delle strutture . La Cassa Depositi e Prestiti – fa presente il ministro – è pronta a mettere risorse per sostenere imprese private. Le risorse sono accresciute grazie alla Legge di Stabilità.

Ora va sostenuto ancora il sistema delle imprese,va incrementata la promozione all’estero, la valorizzazione dei musei, in altre parole va rafforzata l’offerta e sollecitata la domanda. L’elenco è lungo. Ma poi ribadisce: «Abbiamo il problema di gestire la crescita. Va bene qualunque tipo di turismo? L’Italia può consentirsi ciò? L’Italia è un Paese per viaggiatori, non per turisti. Viaggiatori che apprezzino l’arte e la cultura, come l’ambiente e la gastronomia, con interessi di vario tipo e che si fermino e spendano». Parla di un turismo sostenibile, non solo sotto l’aspetto della tutela ambientale, ma anche per quanto riguarda i servizi da erogare, il tipo di ospitalità, sostenibile in relazione alle caratteristiche del sistema italiano. «In Italia – dice il ministro – si viene per il viaggio della vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA