Per una volta lascia da parte la consueta cautela e ammette che i risultati ottenuti nel 2015 da tutta la filiera del legno-arredo sono «veramente soddisfacenti». «La situazione sta evolvendo in maniera positiva - dice il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero - e anche i primi mesi dell'anno stanno confermando questa dinamica».
Eppure i segnali per l'economia mondiale non sono tra i più incoraggianti: non vi preoccupano?
Ipotecare il futuro è sempre difficile, ma stando al nostro Termometro delle aziende, la maggioranza degli imprenditori dichiara attese positive per il 2016. Qualcosa si sta muovendo davvero, anche in Italia e sono fiducioso che il 2016 sarà l'anno della svolta per la nostra filiera.
Il miglioramento del 2015 non si può definire una svolta?
È stato un inizio. I risultati del 2015 hanno dato ragione di quanto avevamo previsto, ovvero che si sarebbe avviato il recupero della produzione e del fatturato, dopo anni di forte calo. Così è stato e la notizia più importante è che anche il mercato italiano ha ripreso a crescere, non soltanto l'export, come già in passato.
Il ritorno alla crescita è dovuto più all'impegno delle aziende o al generale miglioramento dell'economia italiana?
C'è sicuramente un ritorno della fiducia tra i cittadini e dunque una leggera ripresa dei consumi. Ma il merito va soprattutto alle nostre aziende: l'Italia è la prima nazione, nel settore, per investimenti in ricerca e sviluppo e di questo avremo dimostrazione al Salone del Mobile di aprile. Prenda settori come il bagno o la cucina: sono quelli che hanno sofferto di più la crisi, ma ora stanno recuperando, grazie alla capacità di innovare e alla scelta di continuare a investire anche negli anni più difficili.
Il bonus mobili quanto ha aiutato?
Moltissimo, e ne siamo riconoscenti al governo, che ha capito l'importanza di un simile incentivo e infatti ha deciso per il 2016 non solo di confermarlo, ma anche di estenderlo alle giovani coppie, svincolandolo dalle ristrutturazioni. Allo stesso modo, la Federazione ha investito molto per sostenere l'internazionalizzazione delle nostre imprese, e dobbiamo ringraziare l'ex viceministro allo Sviluppo economico Calenda per aver sostenuto questo processo. Siamo convinti che il suo successore, Ivan Scalfarotto, continuerà su questa strada. I mercati esteri restano decisivi.
Vi preoccupa il rallentamento dell'export verso Usa e Cina registrato dall'Istat, oltre all'ulteriore calo della Russia?
Per ora il nostro settore non sembra risentirne. L'effetto del dollaro forte sta esaurendo la sua carica, ma è stata una molla per far conoscere e apprezzare il design italiano su quel mercato, innescando un processo di fidelizzazione che ci aspettiamo prosegua negli anni. In Cina lavoriamo molto e bene, anche in vista del Salone del Mobile che organizzeremo il prossimo novembre. La Russia, invece, rimane un rebus ma, come ripeto da mesi, non molliamo: i russi amano i prodotti italiani e confidiamo in un miglioramento della situazione dalla seconda metà dell'anno.
(Gi.M.)
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