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Dossier Salone del Mobile al via, attesi 300mila operatori da 160 Paesi

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Dossier | N. 35 articoliSalone del Mobile 2016

Salone del Mobile al via, attesi 300mila operatori da 160 Paesi

Ci siamo. Anche quest’anno Milano è pronta ad accogliere quel Salone del Mobile che da oltre mezzo secolo conferma alla città il ruolo di capitale internazionale del design. Un ruolo che quest’anno si consolida anche grazie alla concomitanza con la XXI Triennale Internazionale (dedicata anch’essa al design), inaugurata lo scorso 2 aprile e in scena fino al prossimo 12 settembre in 19 sedi cittadine.

Da oggi a domenica nel quartiere espositivo di Rho sono attesi più di 300mila operatori da 160 Paesi, oltre a 30mila visitatori non professionali in arrivo nel week-end, che verranno a conoscere le novità di circa 2.400 aziende espositrici, di cui il 30% estere. Protagoniste di questa 55esima edizione – che si apre nel segno di una generale ripresa del comparto (+3,5% rispetto al 2014, a quota 25 miliardi di euro) – sono in particolare le rassegne biennali dedicate al mondo della cucina (Eurocucina FTK) e del bagno (Salone del bagno), due comparti che più degli altri hanno accusato i contraccolpi della crisi, ma che nel 2015 hanno dato importanti segnali di vitalità, recuperando sia sul mercato interno, grazie alla spinta del bonus mobili, sia soprattutto su quelli esteri.

E non a caso il carattere internazionale del Salone del Mobile di Milano è quello che lo rende unico al mondo e imprescindibile per le tante aziende del made in Italy che sui nello sviluppo oltreconfine devono cercare le occasioni migliori per crescere.
«Abbiamo lavorato molto per promuovere sui mercati più dinamici l’eccellenza delle imprese italiane e la fiera che le rappresenta – spiega Roberto Snaidero, presidente del Salone e dell’associazione di categoria, FederlegnoArredo, che lo organizza –. Grazie al sostegno del ministero allo Sviluppo economico e dell’Ice abbiamo realizzato eventi, missioni B2B e progetti di incoming di buyer soprattutto negli Stati Uniti e in Cina, dove le esportazioni di mobili hanno registrato nel 2015 ritmi di crescita straordinari». Ma l’attenzione della federazione è stata rivolta anche alle “nuove frontiere” del mobile italiano: dall’Iran del dopo-sanzioni al Messico, dall’Estremo Oriente nel suo complesso al continente africano. Senza dimenticare la vecchia Europa, che lo scorso anno ha dato buoni segnali di risveglio (+6% l’export di arredo made in Italy verso i Paesi dell’Unione) e che rappresenta da sola oltre la metà dell’export del settore.

«Grazie alle attività di incoming svolte durante l’anno, ci aspettiamo un aumento di buyer dagli Stati Uniti – dice Snaidero – che da sempre arrivano numerosi al Salone (l’anno scorso erano oltre 5mila, ndr). Arriveranno delegazioni qualificate di developer, studi di progettazione e architettura e interior designer». Anche la pattuglia dei cinesi (la più numerosa: l’anno scorso sfiorò le 22.600 unità) dovrebbe crescere, anche in vista del Salone del Mobile di Shanghai che debutterà nella metropoli asiatica il 19 novembre.
Tra le novità di quest’anno, si segnala un focus, all’interno del Salone, dedicato al settore dell’arredamento classico, spesso meno considerato rispetto a quello del contemporaneo-design, ma che ha invece un valore importante non solo in termini di fatturato ed export, ma anche di tradizione e competenze artigianali da preservare. Un’eccellenza che sarà raccontata nella mostra «Before Design: Classic» e da un corto firmato da Matteo Garrone. Inoltre, un intero padiglione, battezzato «xLux» sarà dedicato all’alto di gamma, con spazio in particolare per i brand del lusso, della moda e dell’auotomotive.

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