Giulio Cappellini, classe 1954, vanta una carriera nel design lunga quasi 40 anni. Sarà al “suo” Fuorisalone di Milano con Sistema Cucina Ks, realizzata per DelTongo insieme all'art director della società Alfonso Arosio. Ma la sua agenda prevede anche una collaborazione con Oikos e, soprattutto, il battesimo di un nuovo showroom ai Bastioni di Porta Nuova.
Iniziamo da Sistema Cucina Ks. È stato presentato come un modello che combina piacevolezza estetica e fruibilità.
Quando mi è stato chiesto di collaborare, ho cercato di conoscere davvero lo spirito e la linea di DelTongo. Visto che il brand fa prodotti industriali, con un target price concorrenziale, ho capito che avremmo potuto creare una cucina a misura umana: tante volte si vedono cucine magnifiche, di eccellente fattura, ma difficili da “incastrare” in un'abitazione normale. Abbiamo lavorato sul rapporto qualità-prezzo e sulla sua funzionalità, dimostrando che non servono cifre enormi per un prodotto di grande livello. Da una parte c'è stata una grande ricerca su colori caldi, “africani”, e un uso di materiali che va dall'acciaio, al noce canaletto, alla rovere. Dall'altro ci sono elementi innovativi nei piani di cottura e nella canalette. Per quanto riguarda la funzionalità ci sarà ad esempio la possibilità di inserire il tavolo di lavoro nell'ambiente cucina.
Cosa ci si può aspettare dall'inaugurazione del nuovo Cappellini Point?
Durante la Design week presenteremo la collezione 2016, con collaborazioni che vanno da firme come Fabio Novembre a designer emergenti in arrivo anche dall'Asia. La scenografia sarà particolarmente sofisticata dal punto di vista tecnologico.
A proposito. Negli ultimi tempi si parla molto di sostenibilità e tecnologie anche nel design.
La sostenibilità permette oggi di fare prodotti meravigliosi con materiale di riciclo. E non era così un tempo. La tecnologia ci consente di fare prodotti innovativi in forma seriale e su scala ampliata, industriale. Oggi più che inventare forme nuovi bisogna lavorare su nuove superfici e nuovi sistemi produttivi. Nulla può essere improvvisato, anche perché un vero prodotto diventa un long seller e non una moda da accantonare in due-tre anni.
Cosa pensa del Salone e del Fuorisalone di quest'anno?
Milano è ancora un capitale del design, ma bisogna lavorare il più possibile sulla qualità. Va bene ricevere 400mila visitatori, ma è la qualità e l'offerta dei prodotti che deve fare la differenza.
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