Economia

Dossier Piero Lissoni: riscopriamo l'importanza degli spazi microscopici

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Dossier | N. 35 articoliSalone del Mobile 2016

Piero Lissoni: riscopriamo l'importanza degli spazi microscopici

Piero Lissoni, architetto e designer, ha fondato nel 1986 la studio Lissoni e Associati insieme a Nicoletta Canesi. La sua firma è comparsa in un ventaglio di opere che va dall'architettura al design industriale, dalla grafica all'illuminazione.

Lissoni ha firmato per Porro Bespoke Xs, presentato al Fuorisalone. Un allestimento di armadi che rivendica la capacità di “cucire su misura” il prodotto ai clienti.
Sì, perché Porro sa muoversi tra extra-large ed “extra-piccolo” a seconda di quanto viene richiesto. Il concetto è la sintesi tra la produzione industriale ed articoli del tutto su misura. Solo un'industria con un'alta qualità tecnologica e mentale può permettersi di realizzare un progetto a cavallo tra un grande livello di produzione e una calibratura a seconda delle esigenze espresse da chi acquista. In futuro, i clienti di Porro potranno disegnare il proprio armadio come vorranno, fino ai dettagli. Si parla di 16 o 18 legni, diverse finiture e una gamma di 50-60 colori. Si potrà arrivare con un proprio legno, un proprio colore.

Una riscoperta degli spazi piccoli?
In un periodo in cui tutti i progetti sono diventati forzatamente extra-large, noi vogliamo tornare a parlare il linguaggio degli spazi microscopici.
L'errore è pensare che gli spazi piccoli siano poco interessanti e debbano costare il minimo. Invece sono spazi fondamentali, ma vanno trattati con l'attenzione che meritano.
Porro genera il 70% del suo fatturato all'estero ed è, a tutti gli effetti, un'azienda globale.

Resta un legame forte con il made in Italy?
Porro vive sui mercati fuori dall'Italia, è un produttore molto conosciuto e molto apprezzato. L'Italia è una regione del mercato di Porro, non è “la” regione. Quello che vediamo è già stato spostato sul mercato internazionale, perché quello che facciamo non ha una visione legata a un'appartenenza nazionale. L'idea di essere completamente made in Italy (e se non è made in Italy parliamo di pezzi che arrivano da Svizzera e Germania) è comunque un atteggiamento che condividiamo. Ma in una maniera molto precisa: non il classico mantra di “essere migliori perché si è italiani”, ma la consapevolezza che sul design possiamo davvero definirci tali. Parlano i nostri prodotti.

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