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TeamSystem fa shopping tra Danimarca e Italia

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TeamSystem fa shopping tra Danimarca e Italia

Chiuso poche settimane fa il passaggio nelle mani del fondo di private equity statunitense Hellman & Friedman, TeamSystem si prepara «a cinque anni di crescita organica e per linee esterne assieme a un partner ideale, perché ha risorse economiche, conoscenze software e obiettivi di medio-lungo termine che sono l’acceleratore per i nostri investimenti su cloud, internazionalizzazione e verticalizzazione del business», afferma Federico Leproux, amministratore delegato della softwarehouse pesarese per cui il fondo di San Francisco ha sborsato 1,2 miliardi agli inglesi di HgCapital, valorizzando ben 16 volte l’Ebitda 2015.

Una scommessa per gli investitori oltreoceano – al loro debutto in Italia – che si sta già traducendo in uno shopping serrato di TeamSystem dentro e fuori i confini nazionali, per incamerare in tempi rapidi nuove competenze all’avanguardia e arrivare così a digitalizzare e automatizzare completamente tutti i processi gestionali integrati per aziende e professionisti. Segmento in cui la casa pesarese è già leader, con oltre 257 milioni di ricavi netti 2015 (+9% nell’ultimo anno e ora è a portata di mano il traguardo dei 300 milioni), 220mila clienti in Italia tra aziende e professionisti, un organico di 1.900 addetti e 800 rivenditori.

L’ultima grossa operazione del 2015, l’acquisizione del 51% della start up bergamasca Fatture In Cloud (software di fatturazione online) è in realtà la prima di un nuovo ciclo all'insegna dell’open innovation che ha appena preso forma con altro ingresso: «Completeremo entro fine mese l'acquisizione in tre step delle soluzioni di E-conomic, un centro di eccellenza di Copenhagen all’avanguardia nell’accounting su cloud – spiega l’ad – con un team di 20 persone che lasceremo in Danimarca, governandolo da qui, e che ci servirà come testa di ponte per digitalizzare la contabilità internazionale delle Pmi non solo in Italia ma in Sud Europa, Germania, Francia, Gran Bretagna». La società danese è stata splittata (la licenza nei Paesi scandinavi resta a Copenhagen) con un valorizzazione attorno ai 10 milioni di euro per la quota TeamSystem, in base al meccanismo dell’earn-out.

«E-conomic ci permette di entrare sui mercati esteri attraverso web e cloud, avendo come target aziende clienti di piccola taglia con esigenze standardizzate di contabilità e gestionali, dove vendita, delivery e assistenza si fanno in remoto, senza la necessità al momento di aprire sedi oltreconfine. Mentre per accompagnare la contabilità internazionale dei grandi clienti – precisa Leproux – la nostra strategia è integrare le soluzioni attraverso partnership mirate, innestando moduli o di fornitori locali o di colossi come Microsoft, con cui già collaboriamo. Il punto non è make or buy ma comperare competenze, quindi valore per arrivare a digitalizzare l’intera filiera dei processi aziendali. Il futurè nella connessione della fatturazione elettronica, verso la Pa ma anche B2B tra privati, ai sistemi di pagamento, alla riconciliazione dei movimenti bancari fino al commercialista che lavora in diretta. Le potenzialità in termini di efficienza e produttività per i clienti sono enormi, ma è un mondo ancora tutto da esplorare».

In questa ottica va letta anche la recente acquisizione – altri 3 milioni di euro di investimento per TeamSystem – della torinese Euresys, «operazione meno sexy ma che ci permette di integrare i software gestionali per le risorse umane, una gamba che ci mancava. Il prossimo passo è la verticalizzazione dei nostri prodotti, specializzandoci e declinando l’offerta sulle specifiche esigenze dei settori più promettenti del made in Italy, a partire da agroalimentare e moda», precisa l’ad. Già a fine 2015 TeamSystem ha acquisito altre due piccole start-up (Cantineonline e Agros) per offrire moduli su misura alle imprese vitivinicole e agricole. La proprietà americana è pronta a investire e i numeri del brand pesarese promettono soddisfazioni: «Stiamo crescendo dell’8-9% anche in questi primi mesi del 2016, a perimetro costante, senza considerare le acquisizioni. Il percorso di M&A andrà ora avanti anche su taglie di imprese più grandi ed è probabile che lo sbocco naturale sarà la Borsa, ma per ora ci godiamo l’affiancamento di un partner perspicace e che mira a valorizzarci nel medio-lungo termine come Hellmann & Friedman», conclude Leproux.

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