Prese tutte insieme hanno un valore che nel 2015 ha sfiorato i quattro miliardi di euro, ovvero il 15% circa del fatturato complessivo del macrosistema arredamento italiano. Eppure si tratta di appena venti aziende, su un totale di 30.500 che, secondo i dati di FederlegnoArredo, compongono il comparto.
Le venti principali aziende del settore, che compaiono nella classifica dei fatturati stilata dalla società di consulenza Pambianco, rappresentano una interessante cartina di tornasole del comparto nel suo insieme. Dal gruppo Natuzzi (l’unica quotata in Borsa, a New York) che raggiunge i 488 milioni, a Cucine Stosa, che supera gli 87 milioni di euro, tutte hanno registrato un incremento dei ricavi, o nel peggiore dei casi un andamento stabile, dando il polso di un intero settore industriale che l’anno scorso ha finalmente ricominciato a crescere. Ovviamente, fa notare David Pambianco, «l’effetto dimensione fa sì che la crescita aggregata di queste venti società sia superiore a quella del settore nel suo complesso, ma la direzione è quella». La top 20 dell’arredamento italiano ha infatti riportato nel 2015, secondo le elaborazioni di Pambianco, un aumento dell’8% rispetto all’anno prima, passando da 3,4 a 3,7 miliardi di euro, contro un incremento complessivo del comparto del 3,6% (dati FederlegnoArredo).
I motivi sono da ricercare nella forza trainante dei mercati esteri che, per aziende di queste dimensioni, rappresentano una quota importante dei ricavi. La vera sorpresa è stata tuttavia la ripresa anche del mercato italiano, che ha interessato tutto il settore dell’arredo italiano, ma che per queste aziende ha dato mediamente segnali più decisi: è il caso di Poliform, le cui vendite in Italia hanno registrato un’accelerazione del 6%. Una ripresa dovuta solo in parte agli effetti del bonus mobili: per la maggior parte di queste aziende (posizionate sulla fascia alta del mercato) si tratta più probabilmente di una ripresa generale dei consumi.
Un altro elemento su cui riflettere è che alcune di queste aziende sono state interessate negli ultimi anni da operazioni (acquisizioni o processi di aggregazione) che hanno dato un impulso importante alla crescita, soprattutto all’estero. Dal gruppo Poltrona Frau (articolo a sinistra) a Flos e B&B Italia (la cui maggioranza è stata acquisita dalla società di investimento Investindustrial).
© Riproduzione riservata