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Viaggio nella Milano «su misura»

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Industria

Viaggio nella Milano «su misura»

Se c’è un momento dell’anno in cui vivere a Milano è un viaggio e per orientarsi c’è bisogno di una mappa , è la settimana del Salone del Mobile. Non solo perché la città diventa il centro del mondo del design. Non solo perché il richiamo internazionale della kermesse e la ripresa del settore hanno numeri importanti, tra cui oltre 1000 eventi e 30mila visitatori annunciati solo per il prossimo weekend. Occorre una piantina di Milano perché ciascuno deve tracciare il proprio personale itinerario. Il Salone, e ancor più il Fuorisalone, costringono a essere selettivi. Nel segno dell’unicità: a ciascuno la sua città.

Per questo How to Spend it, il mensile di lifestyle del Sole24Ore, ad aprile raddoppia e torna in edicola domani. La grande abbuffata del design, in concomitanza alla Triennale Internazionale, è l’occasione per disegnare una mappa della nuova creatività dal punto di vista del “su misura”. Un lusso che si chiama per nome. Prima ancora di essere scelta di gratificazione o di bellezza, è identikit sensoriale, affettivo, esclusivo. Personalizzato. In compagnia di How to spend it, Milano si visita presi per mano da Frank O. Gehry, il protagonista della copertina , e dalla sua voglia di velocità. Si esplora con gli occhi di Li Edelkoort, scouter inarrestabile, che del capoluogo lombardo offre un itinerario tappezzato di tappeti. E ancora con Enrico Fratesi e Stine Gam, il duo italodanese GamFratesi, coppia di vita e lavoro, che invitano a viaggiare da Nord a Sud, combinando rigore nordico e calore mediterraneo.

Ma il viaggio è anche da Ovest a Est, se si guarda a una delle ispirazioni più trasversali e più forti di questo Salone: dalla Miami dell’italianissimo Paolo Pininfarina fino all’estremo Oriente, a quel concentrato di artigianalità artistica e tecnologia eco, lussuosa ed essenziale, che How to Spend it battezza Neo-Japonisme. Da Tokyo a Milano, dal monte Izumiyama dove 400 anni fa nasceva Arita fino allo storico chiostro minore di San Simpliciano dove prende vita una delle installazioni più eteree e concrete di questa edizione del Fuorisalone, le 50 Manga Chairs di Nendo. Sedie come fumetti, oggetti ridotti a puro segno grafico che produce senso: cartografia di espressioni, mimica universale e personale, simbolica e soggettiva. Verrebbe da richiamare Borges e il suo Artefice, l’uomo che si propone il compito di disegnare il mondo e poi, nel paziente labirinto di linee tracciate, riconosce, in realtà, il suo volto. A ciascuno la sua mappa. La sua sedia e l’itinerario a sua immagine.

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