Economia

Tre operai travolti in una cava

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

Tre operai travolti in una cava

  • –Silvia Pieraccini

carrara

Un incidente gravissimo, che nessuno sa ancora spiegare: il costone di una cava di marmo bianco del bacino di Gioia, sulle Alpi Apuane, è franato ieri nel pomeriggio sotto i piedi di tre operai che erano al lavoro sulla sommità del monte. Una seconda ricostruzione dell’accaduto ipotizza il crollo mentre gli operai erano sotto la cima della cava per mettere in sicurezza la parete del taglio. Sta di fatto che due di loro in serata risultavano ancora dispersi, mentre un terzo, imbracato, è rimasto sospeso nel vuoto ed è stato salvato dall’elicottero del 118 e portato all’ospedale.

I due cavatori dispersi sarebbero precipitati per una trentina metri, insieme con una macchina tagliatrice (che pare stessero rimuovendo dai binari su cui era appoggiata) che serviva a sezionare il costone della cava, di proprietà della famiglia Antonioli. Sarebbero stati sepolti da lastroni di marmo e detriti. Le ricerche dei vigili del fuoco, sul posto con una cinquantina di uomini, unità cinofile, gruppi elettrogeni e torri faro, sono proseguite nella notte.

Appena si è diffusa la notizia dell’incidente, in tutti i bacini delle cave delle Alpi Apuane sono stati sospesi i lavori: nelle 80 cave della provincia di Massa-Carrara sono occupati circa 800 cavatori. I sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara, con i Cobas Marmo, hanno proclamato per oggi uno sciopero generale dell’intero comparto del marmo. L’attività si fermerà nelle cave, nei laboratori e nelle segherie. Dalle 10 di stamani i sindacati e i cavatori saranno in presidio sotto il palazzo comunale di Carrara, per un sit-in di protesta contro le condizioni di lavoro. «Chiederemo al sindaco di Carrara il ritiro della concessione a chi non rispetta le norme di sicurezza in cava», ha detto il segretario della Cgil di Massa Carrara, Paolo Gozzani. Mentre la Feneal-Uil nazionale ha puntato il dito sulle «responsabilità che vanno chiarite» e sulle «carenze sulla sicurezza su cui si deve fare ancora molto».

Da sindacati, istituzioni, imprenditori sono stati espressi cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti nell’incidente. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha parlato di una tragedia «che è un monito, per tutti, sulla necessità di intensificare ancora di più l’impegno per la prevenzione degli infortuni e i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nei settori a elevata rischiosità». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, lo ha definito un «incidente inaccettabile» ricordando l’impegno degli ultimi anni: «Ci siamo dati da fare per la prevenzione e la sicurezza, ma non basta. Dobbiamo impegnarci ancora di più. Così come devono farlo tutti gli organi preposti e le aziende del settore». I numeri degli incidenti sul lavoro, in Toscana e nella provincia di Massa Carrara, lo ricordano: nove morti, oltre ai due dispersi di oggi, negli ultimi dieci anni alle cave di Carrara e un infortunio ogni due giorni. L’ultima tragedia il 24 novembre scorso, quando perse la vita il cavatore Nicola Mazzucchelli di 46 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA