novara
Europa, soprattutto. Poi Italia, grazie ai clienti fidelizzati. E nuovi mercati emergenti in grado di bilanciare e sostituire i Paesi in crisi. È la politica di internazionalizzazione che sta riportando ai livelli pre-crisi Cristina Rubinetterie, azienda di Gozzano, nel distretto novarese, fondata da Ezio Cristina nel 1949 e oggi guidata dal figlio Alberto (dal 2006 l’azienda familiare è diventata gruppo Crs, e comprende oltre a Cristina anche Silfra, realtà che si occupa di componentistica e rubinetteria pubblica) a capo di 230 dipendenti. «Oggi – spiega Marco Cattaneo – siamo a circa 46 milioni di euro di fatturato rispetto ai 60 del 2006. Ma bisogna considerare all’epoca l’effetto originato dalla bolla edilizia spagnola». L’azienda ha conosciuto nel 2015 una crescita sostenuta, pari al 5,8% che, secondo le previsioni «dovrebbe essere replicata o migliorata nel 2016 – chiarisce il manager – quando prevediamo un ulteriore incremento in un range compreso tra il 5 e il 10%». A fare da traino era principalmente e si candida a essere ancora l’Europa: «Sono i nostri mercati storici e più solidi – afferma Cattaneo – Francia, Germania, Svizzera e Regno Unito». La cara, vecchia Europa, insomma, come dimostrano anche i dati generali dell’export made in Italy (si veda altro articolo in pagina), torna ad avere un ruolo centrale, soprattutto in epoca di tensioni geopolitiche e rallentamento dei Brics. «Siamo andati bene in Australia, ci stiamo consolidando in Cina e tra i nuovi mercati ci sono riscontri positivi da Filippine, Indonesia, Giappone. Ci caratterizza una politica dei piccoli passi e cerchiamo di posizionarci in modo tale da bilanciare con alcune aree i possibili cali che si verificano in altre parti del mondo». L’azienda ha ottenuto nel 2015 importanti contratti nel Golfo (ad Abu Dhabi e in Oman), in Cina, Zambia e Ghana, per citare i principali. Vertici e management di Cristina Rubinetterie sono convinti che a premiare sia «il valore aggiunto del made in Italy. Abbiamo pulitura e cromatura dei prodotti interne e finitura e controlli sono totalmente manuali» sottolinea Cattaneo, che ricorda come l’azienda punti sull’innovazione, con un ufficio interno di ricerca e sviluppo formato da 8 persone.
.@andreafin8
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