Economia

La pubblicità prova la vera crescita

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La pubblicità prova la vera crescita

  • –Andrea Biondi

«Per fare un parallelo con la macroeconomia – dice Alberto Dal Sasso, di Nielsen – siamo tecnicamente fuori dalla recessione essendo la raccolta, a fine febbraio, per due trimestri consecutivi in positivo».

La rilevazione di Nielsen sull’andamento della raccolta pubblicitaria in Italia, con dati aggiornati a febbraio, restituisce l’istantanea di un mercato che, almeno per il momento, sembra aver voltato pagina. Nel solo mese di febbraio la crescita è stata del 4,8% portando il bimestre a +3,7% per una raccolta totale superiore ai 947,5 milioni di euro. Se a questo dato si aggiunge la raccolta su search e social (Google e Facebook soprattutto) solo stimata a non monitorata da Nielsen, il miglioramento bimestrale del mercato è del 4,6 per cento. E se si considera che lo scorso anno il primo bimestre aveva chiuso a -5,2%, l’inversione di marcia appare ancora più nettamente.

Certo, alle spalle ci sono anni duri. Per chiarirsi: la raccolta che a fine 2011 era stata di 8,6 miliardi, al 2015 è scesa a 6,3 miliardi. Portato della crisi, ma anche dello spostamento verso nuovi contenitori (Google e Facebook soprattutto) i cui dati, come detto sono solo stimati da Nielsen.

Detto ciò, quelli di febbraio sono «numeri confortanti. È una crescita moderata, che comincia a consolidarsi e che non è solo dovuta ai cosiddetti colossi del web», spiega ancora Dal Sasso confermando che «per ora il sereno sembra prevalere, aspettando gli eventi sportivi dell’estate». Una sensazione confermata dagli operatori: «Vediamo segnali positivi – afferma Marco Girelli, ad di Omd Italia – vediamo segnali positivi e nuove aziende, anche di servizio e digitali, che iniziano a investire in comunicazione. C’è ancora un po’ di nervosismo per la paura che un nulla possa far cambiare la direzione del vento». Concortde Luca Vergani, ad Mec (GroupM): «Abbiamo visto aziende, perlopiù medie e piccole, ritornare a comunicare dopo anni di stasi. I segnali buoni, insomma, ci sono».

Quanto ai settori, crescono i principali, vale a dire alimentari (+7,1%), automotive (+2,1%) e Tlc (+21,8%). Sui mezzi, dopo l'exploit di gennaio tornano invece in negativo i quotidiani (-1,5% nel bimestre e -4,7% a gennaio) e in negativo restano i periodici (-4,6% nel bimestre) anche se in crescita a febbraio (+1,1%). Bene anche la radio (+5,9% nel mese e +1,8% nel bimestre) e il web (+2,2% nella porzione senza search e social).

Una grossa spinta alla crescita del mercato Adv è arrivata dalla Tv: +6,3% nel bimestre a 609,9 milioni (+7,8% a febbraio). Stando alle elaborazioni del Sole 24 Ore sono andati bene tutti: 336,6 i milioni raccolti da Mediaset (+3,9% nel bimestre e +5% a febbraio); 134,6 milioni per la Rai (+6,1% bimestre e +8% febbraio); 77,9 milioni per Sky (+12,4% nel bimestre e a febbraio); 35,8 milioni per Discovery (+21,1% nel bimestre e +22,2% a febbraio); 25 milioni per La7 (+4,8% nel bimestre e +9,2% a febbraio).

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