Economia

Almaviva, percorso definitivo sugli esuberi

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Industria

Almaviva, percorso definitivo sugli esuberi

  • –Serena Uccello

Il “percorso” è ormai definito: ritiro della procedura di mobilità, sei mesi di solidarietà, monitoraggio mensile sulla crisi, ricerca di una soluzione strutturale al problema che passi per un intervento sul mercato che favorisca il rispetto di 24 bis e clausola sociale. Si entra adesso però nel dettaglio degli strumenti da utilizzare: il numero degli addetti interessati dai cds, percentuale d’incidenza dell’ammortizzatore sociale, scenario che si aprirà a novembre, quando questa fase di transizione sarà archiviata.

È al rush finale la vertenza sui 2.988 esuberi di Almaviva Contact, con il tavolo apertosi ieri mattina al ministero dello Sviluppo economico sfociato in una non stop tra la società di servizi call center e le delegazioni di Fistel, Slc e Uilcom. Si lavora intorno alla traccia proposta dal viceministro Teresa Bellanova: ritiro della mobilità, nuovi contratti di solidarietà per sei mesi su tutti i siti dell’azienda senza superare le attuali percentuali di utilizzo, nessun trasferimento di commesse nel periodo di durata dell’ammortizzatore sociale da una sede all'altra. «Se le parti raggiungono un’intesa, – ha dichiarato la Bellanova prima che azienda e sindacati si chiudessero in conclave - il governo si impegna a un monitoraggio mensile dell'accordo. Ci siamo seduti intorno a questo tavolo per chiudere positivamente. Noi stiamo facendo la nostra parte. Ci siamo già impegnati con un emendamento al Ddl Concorrenza che inasprisce le sanzioni del 24 bis contro le delocalizzazioni, continueremo a usare la nostra moral suasion con le aziende committenti, così come faremo tutte le verifiche sulle aziende appaltanti. Le risorse dello Stato – conclude il viceministro - devono dare prospettiva e stabilità al lavoro». Questa impostazione alle parti è piaciuta, ma il passo successivo non risulta affatto semplice: riempire di contenuti un nuovo accordo sulla solidarietà. Soprattutto considerando che l'azienda era a favore di un superamento dei già vigenti cds “orizzontali” per nuovi contratti da applicare soltanto alle aree in eccedenza, mentre sul versante sindacale c'era maggiore propensione a un'equa distribuzione dei “sacrifici” su tutta la platea dei lavoratori. Trovare la quadra su questo punto, come sulla percentuale della solidarietà, non è una passeggiata. Ma i lavoratori di Almaviva – considerando il “timer” della procedura in corso – non possono aspettare.

.@MrPriscus

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