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Sicurezza alimentare: l’Efsa di Parma apre le porte ai cittadini

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Sicurezza alimentare: l’Efsa di Parma apre le porte ai cittadini

Partono oggi a Parma nella sede Efsa i primi appuntamenti per prepararsi a festeggiare lo “EuropeDay” che si celebra ogni anno il 9 maggio, 66° anniversario della storica dichiarazione di Schuman del 1950 che pose le basi della futura Unione europea.

Un’occasione per entrare nella “pancia” dell’autorità europea e capire assieme a professori dell’Università di Parma, a istituzioni locali e ai tecnici di Bruxelles a che cosa serve e che cosa fa l’agenzia europea creata nel 2002 nella città ducale, con il compito di offrire supporto scientifico a tutta l’Unione europea in materia di rischi associati alla catena alimentare.

Da oggi al 29 aprile l’Autorità per la sicurezza alimentare apre le porte al pubblico – tra sessioni aperte pomeriggio e sera alla cittadinanza e altre riservate solo agli studenti - con l’iniziativa “Il cibo in Europa è sicuro? Venite a scoprirlo”: una serie di appuntamenti formativi (per info: europeday@efsa.europa.eu; #EuropeDay, www.efsa.europa.eu) su temi che spaziano dalla nutrizione umana al benessere degli animali, dalla salute delle piante ai pesticidi sino alle ultime ricerche sulla resistenza agli antimicrobici o sugli effetti delle sostanze chimiche negli alimenti.
Le celebrazioni ducali, giunte quest’anno alla decima edizione, si sposteranno il 30 aprile nel centro di Parma, dove si terrà in piazza della Steccata l’evento clou #EuropeDay e si chiuderanno il 3 maggio al Teatro Regio di Parma, con l’esibizione di studenti della Scuola per l’Europa. «EuropeDay è l’occasione per spiegare ai cittadini quello che noi in Efsa, e in Europa, facciamo per garantire la sicurezza del cibo che 500 milioni di europei consumano quotidianamente», spiega Bernhard Url, direttore esecutivo di Efsa.
Fu l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman a proporre, nel 1950, di mettere in comune le industrie francesi e tedesco-occidentali del carbone e dell’acciaio creando le basi della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, primo atto della futura federazione europea. L’Italia, anche in virtù del ruolo chiave della sua industria del food con baricentro in Emilia, è stata scelta a inizio millennio come sede dell’autorità per la sicurezza alimentare. L’Efsa conta oggi un organico di circa 470 persone, collabora con 1.500 esperti di tutta Europa e 400 tra istituti scientifici e università e pubblica in media 500 documenti l’anno. Occupandosi esclusivamente della valutazione del rischio degli alimenti e dei mangimi, ma non ha laboratori, non autorizza prodotti, non ha poteri né di verifica né legislativi, è di fatto il “consulente scientifico” di Parlamento e Commissione europei e degli Stati membri in materia di sicurezza della filiera del food. «Ogni giorno di fatto l’Efsa porta l’Europa sulla tavola degli italiani e degli altri cittadini comunitari», conclude il direttore.

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