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Museo Taranto, +30% di visitatori e ora si pensa a biglietto unico

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beni culturali

Museo Taranto, +30% di visitatori e ora si pensa a biglietto unico

Più 30% di visitatori in più di visitatori nel Museo archeologico nazionale di Taranto in questi mesi raffrontati con l’analogo periodo del 2015. Al pari di tanti altri beni culturali, anche al Museo di Taranto l’arrivo di un nuovo direttore per effetto della riforma Franceschini (nel caso specifico Eva Degl’Innocenti, pistoiese, ma con esperienze in Francia), unito ad una nuova progettualità, porta i primi risultati.

È la stessa Degl’Innocenti a trarre un primo bilancio annunciando anche un’ulteriore, possibile iniziativa: un biglietto unico per l’accesso ai tre Musei della città. Ovvero quello archeologico nazionale, il più importante, quello diocesano e quello etnografico, gli ultimi due in Città vecchia mentre il primo è nel centro urbano. Obiettivo del ticket unico è favorire un maggiore afflusso anche negli altri due Musei e integrare l’offerta culturale della città partendo dalla sua promozione. Storia, cultura e archeologia sono, per la direttrice Degl’Innocenti, uno straordinario «motore» per dare a Taranto una prospettiva diversa oltre l’Ilva e l’industria. E sul piano delle iniziative va segnalato che si è aperta oggi nel Museo la mostra «Another Me» che nasce su un progetto di «Rossocontemporaneo» e prevede, sino all’1 maggio, la presenza di sette installazioni di arte moderna. Un momento di riflessione e confronto, viene spiegato, per esaltare i valori della bellezza, in un percorso ideale di oltre 2000 anni di storia, tra tradizione e innovazione. E si aggiunge: «Da un lato infatti c’è la solidità dei valori di una bellezza classica, materica e concreta, e dall’altro i valori eterei della ricerca del contemporaneo, presenze effimere mai uguali a se stesse».
Il Museo archeologico è uno dei 20 Musei nazionali dotato di autonomia. È un punto di riferimento per la comprensione della storia della Magna Grecia e prima dell'estate vedrà l’inaugurazione del ristrutturato secondo piano dove in questi mesi si è proceduto ad un totale riallestimento. Sarà infatti ricostruita la storia della città dal Neolitico alla seconda metà del IV secolo avanti Cristo, il periodo che ha preceduto la fondazione dell'antica Taras.
Quello diocesano (nell’ex Seminario) è stato invece inaugurato nel 2011 e si sviluppa su 3 piani, 7 sezioni tematiche e 36 sale espositive, ospitando una collezione di oltre 300 opere d’arte della Diocesi che coprono un arco temporale che va dal VII secolo al XXI secolo. A supporto del Museo diocesano e di tutti gli altri beni culturali della Diocesi sparsi nella Città vecchia, lavorerà anche l’infopoint turistico che sarà inaugurato giovedì pomeriggio nella chiesa di Sant’Agostino su iniziativa dell'arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro. Infine nel Museo etnografico (Palazzo Pantaleo) sono presenti diverse testimonianze delle tradizioni popolari di Taranto e della provincia raccolte dallo studioso Alfredo Majorano e poi donate al Comune. Filo conduttore, la ritualità nel Tarantino vista in tutte le sue forme espressive.

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