Economia

L’Umbria aerospace vola a 40 milioni in 3 anni tra Italia e Indonesia

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L’Umbria aerospace vola a 40 milioni in 3 anni tra Italia e Indonesia

L’Uas – l’Umbria Aerospace System – di Perugia ha spiccato il volo. Dopo nemmeno 3 anni
dall’avvio dell’attività, la piccola azienda umbra che progetta e produce sistemi integrati per il settore aeronautico, ha già in pancia commesse per 40 milioni, tra Italia ed estero.

Il primo contratto è quello relativo alla recente gara vinta contro un forte competitor italo-canadese per l’assegnazione da parte di Finmeccanica di 5 diversi sistemi integrati di controllo elettronico e meccanico per ogni velivolo, montati sul nuovo aereo da addestramento delle “Frecce tricolori”.
«La prima fase dello sviluppo di questo progetto – ricorda Giampiero Scrascia, vicepresidente dell’Uas – vale 1,5 milioni, e verrà avviata entro il 2016.
Poi seguiranno il collaudo e la produzione, che nei prossimi anni
dovranno garantire l'equipaggiamento di 200 velivoli».
Un programma che vale 20 milioni e che è analogo a quello che l’Umbria Aerospace Systems sta già sviluppando in Indonesia, dove doterà l’aviazione civile locale
dei più avanzati sistemi di controllo e attuazione che integrano la parte elettronica con quella meccanica del mezzo aereo. E proprio sui mercati dell’area asiatica, l’azienda con sede a Torgiano vede le migliori prospettive di crescita per i prossimi anni.

In Corea del Sud è già presente quasi dall’inizio dell’attività produttiva, mentre in Cina come in India sono in corso contatti e trattative che promettono bene, e potrebbero portare ad un ulteriore espansione del business.
«Sul piano commerciale siamo impegnati su molti fronti – sottolinea ancora Sgrascia, che come imprenditore ha già 12 anni di esperienza alle spalle in una precedente società –
e vogliamo sfruttare al massimo le nostre capacità e competenze puntando soprattutto su Paesi che devono ammodernare la loro dotazione tecnologica in campo aeronautico. Senza tralasciare comunque le occasioni che si possono presentare anche in Europa,
a cominciare dalla Germania».

Per far questo l’Uas, fondata nel 2013 da Scrascia, Paoletti e 7 collaboratori,
passati poi a 32, ora punta decisamente ad ampliare il suo apparato organizzativo e industriale. Entro luglio la sede produttiva di Torgiano verrà quasi raddoppiata, passando dagli attuali 850 ai 1400 metri quadri di superficie, mentre proseguiranno le assunzioni di
ingegneri, periti e tecnici fortemente specializzati, capaci di sostenere le sfide del mercato. L’obiettivo di fatturato è quello di superare i 10 milioni già previsti per il 2020 , considerando le nuove commesse che potrebbero arrivare dall’Estremo Oriente.

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