Economia

Materiali di terza generazione per le auto

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Industria

Materiali di terza generazione per le auto

  • –Filomena Greco

torino

Un settore in crescita a livello globale, con un mercato, Italia e Europa, che sta tornando ai livelli pre-crisi, con volumi produttivi in ripresa per il vecchio continente, ma con vetture e modelli di business in evoluzione. È il punto di partenza del convegno organizzato a Torino dall’Anfia, l’Associazione a cui fanno capo le aziende della filiera automotive, e da Siderweb, attiva nel mondo dell’acciaio. A tracciare il quadro è un’analisi di PriceWatterhouseCoopers: «In Europa prevediamo da qui al 2022 una crescita del numero di stabilimenti auto, da 107 a 112 – sottolinea Giorgio Elefante – e una capacità produttiva che si stabilizzerà poco sotto quota 90%». Per la componentistica automotive – l’Italia, come la Germania, ricorda Emanuele Basile, a capo del Gruppo Componenti di Anfia, «è tra i pochi paesi ad avere una filiera completa» – e per i produttori di acciaio, la sfida è stare al passo con i megatrend che guidano l’evoluzione del settore auto, a cominciare dalle nuove normative europee che impongono emissioni sempre più basse e dunque consumi e peso delle vetture ridotti. Per il mondo Fiat Chrysler, l’innovazione sul fronte dei materiali si chiama Twip, come spiega Fabio D’Aiuto. «Si tratta di un acciaio di terza generazione con buone performance di allungamento e resistenza, utilizzato per allegerire il veicolo. La Panda rappresenta la prima vettura al mondo ad alto tasso di produzione che utilizza questo materiale innovativo». Il trend per il settore, sintetizza, è l’utilizzo dell’alluminio nelle auto dell’alto di gamma (Maserati e nuove Alfa) e dei compositi, come il carbonio, per le produzioni speciali (Alfa 4C) . Mentre l’acciaio resta il materiale di riferimento per il mass market, sebbene la quota di acciai tradizionali sia destinata a scendere al 20% rispetto al 70-80% degli acciai altoresistenziali.

La sfida per i produttori di acciao Made in Italy è seguire il trend e i volumi dell’automotive nella produzione dei laminati “piani” e investire sugli acciai di terza generazione. Una sfida industriale per un paese, sintetizza Gianfranco Tosini, responsabile dell’Ufficio Studi Siderweb, dove le produzioni destinate all’automotive pesano soltanto il 10% del comparto acciaio contro una media del 30%, un paese esportatore netto di laminati “lunghi” e importatore di “piani” – nel 2015 quasi sei milioni di tonnellate di cui circa un quarto destinate all’automotive – vista la gamma ridotta di prodotti per il comparto rispetto ai competitor internazionali.

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