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Venezia, 1,5 milioni di passeggeri

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Industria

Venezia, 1,5 milioni di passeggeri

  • –Barbara Ganz

VENEZIA

Il danno è stato contenuto, le contromisure sono servite: ma è tempo di uscire dall’incertezza. Venezia Terminal Passeggeri fa i conti della stagione conclusa e di quella che si apre: «La previsione di traffico 2016 è di movimentare 1,55 milioni di passeggeri, per un totale di 529 approdi e 38 compagnie schedulate; lo scorso anno erano stati 521 gli approdi, con 1,58 milioni di viaggiatori», spiega il presidente Sandro Trevisanato.

Meno passeggeri, più navi: ecco l’effetto della situazione che si è creata per la crocieristica veneziana: solo nel 1997 i passeggeri erano 300mila, con il record – 1,8 milioni – raggiunto nel 2013. Dal 1° gennaio 2014 è vietato il transito delle navi traghetto nei canali San Marco e della Giudecca, dal 2015 le compagnie hanno deciso di posizionare in laguna solo unità fino a 96mila tonnellate di stazza, in attesa dell’approvazione del nuovo progetto di canale. Un limite annullato dal Tar del Veneto, ma rispettato volontariamente dalle stesse compagnie.

«Se non avessimo agito su vari fronti, puntando molto sull’accoglienza dei passeggeri, elevando lo standard per lo smistamento bagagli e migliorando unteriormente la viabilità interna al posto, avremmo potuto perdere fino a un 60% di passeggeri, quelli che arrivavano a bordo delle navi di più grande dimensione», sottolinea Trevisanato. Invece il calo 2015 «si è fermato a un 7 per cento. Ma se le normative non cambieranno al più presto, rischiamo un declino tanto rapido quanto vertiginosa è stata lacrescita della crocieristica stessa, mettendo in crisi un comparto che in termini di spesa di passeggeri, equipaggi e navi vale oltre 450 milioni di euro annui. Già ora, secondo l’ultimo rapporto del Clia, l’economia di Venezia ha subito una perdita di 40 milioni nel 2014 e 2015 in termini di spesa diretta proveniente da crocieristi, equipaggio e navi, attribuibile direttamente al limite delle 96mila tonnellate».

Danni contenuti grazie ai rapporti allacciati con più compagnie, aumentando appunto gli approdi, come ha precisato l’ad Roberto Perocchio. Resta il fatto che «ci sono 47 nuove unità da crociera in costruzione da qui al 2021, e di queste 38 superano il limite applicato di fatto a Venezia: un business da 150mila posti letto e 35 miliardi di dollari», sottolinea il presidente di Vtp. Di qui le due richieste al governo: «La prima misura che dovrebbe attuare è l’individuazione di una via alternativa che garantisca lo spostamento del transito delle grandi navi da San Marco: una scelta rapida, seguita dalle necessarie verifiche tecniche, che per noi può essere solo il canale Tresse Nuovo. In secondo luogo, il Governo dovrebbe definire contemporaneamente un decreto che superi l’illogicità del limite già annullato dal Tar, ma ancora osservato dalle compagnie: un limite che diventa paradossale, perché esclude da Venezia le navi più moderne e tecnologicamente avanzate, e guarda all’aspetto quantitativo trascurando quello qualitativo».

Il tutto in tempi brevi: «La nuova proprietà cinese del porto di Atene investirà 120 milioni sulle crociere, e porti come Cuba stanno proponendosi come mete. Una volta allontanate certe navi dalla pianificazione che prevede Venezia, qui non torneranno più».

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