«Vogliamo essere la banca di riferimento per l’agricoltura italiana». Cristina Balbo, direttore regionale per Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha intodotto così la spiegazione dei benefici che porterà al mondo dei campi l’intesa raggiunta tra l’istituto di credito ed il ministero dell’Agricoltura.
Attraverso l’accordo, Intesa Sanpaolo ha reso disponibile un plafond complessivo di 6 miliardi di euro in 3 anni. Ed all’agroalimentare del Piemonte sono destinati 800milioni che porteranno a nuovi investimenti per oltre 1 miliardo in tre anni.
I fondi serviranno per promuovere la crescita e le opportunità di lavoro, con interventi per incentivare gli investimenti in innovazione, per agevolare l’export ed i processi di internazionalizzazione, per favorire il ricambio generazione e la formazione professionale.
Inoltre sarà più facile l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dal Psr che, per il periodo 2014-2020, assegnano al Piemonte risorse per circa 1,1 miliardi in grado di generare investimenti per 3,1 miliardi. «È il momento ideale per nuovi investimenti - assicura Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura - perché l’export va bene, il mercato interno è destinato a riprendersi e gli aiuti del Psr sono scarsi ma offrono comunque un’opportunità in più per i giovani».
Dunque il ruolo della banca può risultare fondamentale per favorire gli investimenti, indispensabili per affrontare scenari in continua evoluzione. Intesa Sanpaolo ha aperto filiali “verdi”, dedicate proprio al mondo agricolo, ha preparato esperti in grado di fornire consulenze adeguate ed ha predisposto programmi a favore delle aziende agricole che fanno parte di filiere. Si tratta, ora, di approfittare delle opportunità sia per rafforzare i comparti già trainanti, come il vino, sia per aiutare quelli che registrano difficoltà ma che hanno potenzialità per riprendersi e crescere.
© Riproduzione riservata