Economia

Per il turismo la sfida del lusso

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Industria

Per il turismo la sfida del lusso

MILANO - Alberghi “vetrine” del “bello e ben fatto” o è il made in Italy di esportazione che richiama il turismo? Un binario a doppio senso. Certamente, i turisti dei paesi emergenti preferiscono gli alberghi di lusso e la struttura ricettiva italiana è in ritardo sulla presenza di catene alberghiere, garanzia di qualità e affidabilità, soprattutto per la sensibilità di un turista ancora non esperto come quello proveniente dai nuovi mercati.

Oltre alla nautica, l’altro focus che il rapporto Confindustria-Prometeia dedica in questa edizione di «Esportare la dolce vita » è dedicato al turismo.

Nel 2014 sono arrivati in Italia 8 milioni di visitatori dai trenta nuovi mercati considerati nel rapporto, in tutto il 16% di tutti i visitatori stranieri. Di questi, quasi 5 milioni provenivano da Cina, Russia e Brasile. La Cina, con 2,3 milioni di arrivi, ha superato la Russia, ma resta ancora dietro per numero di pernottamenti (3,5 milioni le presenze cinesi contro le 6,8 russe).

Tuttavia, tra questi turisti primeggiano le preferenze per strutture a 4 e 5 stelle. Soprattutto tra cinesi, russi e visitatori del Medio Oriente. Ma ciò vale anche per oltre il 50% di messicani, turchi e indiani . Tuttavia, sebbene l’Italia stia crescendo sul fronte delle strutture, su oltre 33mila alberghi , 4 e 5 stelle non arrivano al 18% dell’offerta.

Ecco perchè, afferma il rapporto, bisogna spingere, sia sugli hotel di fascia alta italiani, sia quelli in Italia ma appartenenti a catene internazionali, perhè l’uso di prodotti “Made in Italy”, la cucina, e iniziative specifiche, amplifichino l’esperienza dei turisti e siano un volano anche per il business.

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