Economia

Dall’innovazione del materiale genetico un contributo di 14 miliardi al…

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BREVETTI E LOTTA AI FALSI

Dall’innovazione del materiale genetico un contributo di 14 miliardi al Pil europeo

Lotta all’italian sounding alimentare, ma anche alla contraffazione del materiale genetico e all'elusione del pagamento delle royalties. Confagricoltura è scesa in campo per rilanciare con forza la tutela delle varietà vegetali e dei brevetti alla base dell'innovazione e competitività delle imprese agricole.

Sono attualmente circa 24mila le varietà vegetali sotto la protezione del Cpvo, l’ufficio europeo per le varietà delle piante. Lo scorso anno erano 23.771, mentre solo dieci anni fa 1.458. Il balzo dunque è stato di oltre 15 volte e ogni anno si aggiungono alla lista 2.500 varietà protette, anche se l’Italia è fanalino di coda.

Guidi: più controlli e repressione dell’elusione delle royalties
Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha ricordato che «La riproduzione non autorizzata di varietà vegetali protette è in Italia un illecito penale e dobbiamo essere chiari nel rifiutare logiche accomodanti, utilitaristiche, demagogiche. Il diritto immateriale, a volte snobbato ,e spesso anche osteggiato, della proprietà intellettuale va salvaguardato». Per contrastare un fenomeno in crescita Confagricoltura ha sollecitato il rafforzamento dei controlli e della repressione, «ma anche la promozione dell’educazione degli utenti, agricoltori e consumatori, sui vantaggi dell’utilizzo di materiale genetico ufficiale e non contraffatto».

Dagli investimenti aumenti delle rese e della produttività in agricoltura
Le nuove varietà - ha sottolineato l’organizzazione agricola nel corso di un incontro promosso con gli operatori -servono a migliorare le rese e quindi la produttività e il reddito dei produttori; a mitigare e ad adattarsi al cambiamento climatico; a ridurre perdite e sprechi; ad avere prodotti nuovi che aumentano le opzioni per le imprese e la scelta per i consumatori. «Produrre innovazione – ha aggiunto Guidi – è impegnativo e ha dei costi. Si stima che siano necessari sino a 15 anni di ricerca e ingenti investimenti finanziari per ottenere una nuova varietà. Il pagamento delle royalties costituisce il giusto riconoscimento finanziario, naturalmente trovando un equilibrio tra equa remunerazione dei costitutori e costi sopportati da chi utilizza le varietà tutelate».

In occasione del dibattito promosso da Confagricoltura lo studio legale Trevisan&Cuonzo ha presentato uno studio dal quale emerge che dall’innovazione varietale arriva un contributo al Pil europeo di 14 miliardi, avendo concorso per il 74% alla crescita della produttività totale con un aumento delle rese dell’1,24% all’anno. L’innovazione su questo fronte viene dunque considerata un motore per lo sviluppo di un’agricoltura avanzata e competitiva. Per questo la proposta «firmata » Trevisan&Cuonzo è di «proteggere con un brevetto le nuove varietà vegetali, la sfida che le imprese agricole italiane possono lanciare per recuperare valore e redditività in un settore considerato troppo poco innovativo». Serve dunque un sostegno alle imprese per investire in nuove varietà e per chi le crea dovrebbe scattare – secondo lo studio legale - «un diritto di esclusiva nei confronti di altre imprese agricole, anche multinazionali, nella commercializzazione della nuova varietà, ma anche di ottenere livelli di produzione molto più elevati rispetto alle varietà tradizionali». Per finanziare la ricerca oltre alle royalties sarebbe necessario poi promuovere l’aggregazione degli agricoltori in reti d’impresa.

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