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Malpensa, dal de-hubbing al rilancio

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TRASPORTI

Malpensa, dal de-hubbing al rilancio

(Marka)
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Continuare a far crescere il traffico intercontinentale a Malpensa come negli ultimi due anni, ma anche sviluppo nei voli domestici. Pietro Modiano, presidente di Sea, la società controllata dal Comune di Milano (54,81%) che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, fissa gli obiettivi strategici per i prossimi anni. «C'è un grande spazio di crescita su Malpensa per le rotte nazionali - dice Modiano - bisogna solo capire quali compagnie potrebbero farlo». Nel segmento dei voli domestici la concorrenza di Bergamo-Orio al Serio come pure dell'Alta velocità ferroviaria sulla rotta Roma-Milano si fanno sentire. A Malpensa però sono già presenti easyJet e Ryanair. È una sfida tutta da costruire.

TRAFFICO INTERCONTINENTALE A MALPENSA
In migliaia di passeggeri. I dati sono riferiti al terminal T1 (Fonte: Sea)

Modiano parla al termine dell'assemblea degli azionisti che ieri ha approvato il bilancio 2015 di Sea. L'esercizio si è chiuso con un margine operativo (Ebitda) che ha toccato il massimo storico arrivando a 219,8 milioni di euro, in crescita del 6,8% rispetto al 2014. L'utile netto consolidato ha raggiunto gli 83,8 milioni (+52,8%), anch'esso al massimo storico. Inoltre l'assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 62,8 milioni, di cui circa 34 finiranno nelle casse del Comune di Milano. Modiano è stato confermato alla presidenza della società, mentre Armando Brunini (espressione del socio privato F2i) assume la carica di vicepresidente. Rinnovato anche il consiglio di amministrazione di Sea.

IL CONFRONTO
Incremento percentuale del traffico intercontinentale, 2015 su 2014 (Fonte: Sea)

Il principale obiettivo strategico resta «l'incremento significativo» dei passeggeri intercontinentali in arrivo su Malpensa. «Il bacino di riferimento - nota Modiano - sono i 120 milioni di passeggeri/anno che sbarcano in Europa con voli intercontinentali. La quota dell'Italia è del 17%, quella della Lombardia è del 15 per cento. Dobbiamo crescere sapendo che un'altra Emirates non è facile da trovare (il riferimento è alla compagnia di Dubai che in questi anni ha investito in misura massiccia su Malpensa, ndr). Per questa ragione - aggiunge Modiano - abbiamo programmato una serie di missioni in tutto il mondo per andare a scovare nuove opportunità. Il traffico intercontinentale resta al centro del processo di creazione di valore della nostra azienda».

Nel 2015 il traffico intercontinentale, che rappresenta il cuore e la ragion d'essere dell'attività dell'aeroporto di Malpensa, ha superato i 5,6 milioni di passeggeri, con un aumento del 4,8% rispetto al 2014, anno in cui l'incremento era stato dell' 11,8% nel confronto con l'anno precedente. Nel biennio, il numero di passeggeri intercontinentali è aumentato di 816mila unità. Nel solo 2015 l'aumento è stato di 254mila unità. Al netto del decremento del traffico da e per il continente africano, che ha risentito delle vicende relative all’area del Mediterraneo meridionale, l'aumento è stato del 12,4%. Malpensa, secondo i dati diffusi dalla Sea, risulta uno dei più dinamici in Europa in termini di sviluppo del traffico intercontinentale nel 2015, a indicare l'avvio di una ripresa di vigore dell'aeroporto nel contesto competitivo internazionale, dopo gli anni difficili seguiti al de-hubbing di Alitalia.

«Questo bilancio - osserva Modiano - segna un punto di svolta per la Sea. Abbiamo difeso l'azienda da una serie di minacce esterne che rischiavano di comprometterne la tenuta: 1) il de-hubbing di Alitalia; 2) il conflitto Linate-Malpensa; 3) la crisi dell'handling. Il traffico è tornato a crescere, il dualismo con Linate è stato superato, mentre sull'handling, con la cessione dell'attività a un trust e la successiva vendita delle quote a Dnata, speriamo in una soluzione positiva in Europa». Infine una battuta sulla possibile fusione Sea-Sacbo (Bergamo-Orio al Serio): «L'eventuale fusione tra Sea e Sacbo - dice Modiano - riguarda i soci che troveranno tempi e modi per esprimere il proprio orientamento. Credo che portare a termine questa operazione farebbe compiere un passo avanti all'intero sistema infrastrutturale italiano».