Economia

Aiuti per tagliare la produzione di latte

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Industria

Aiuti per tagliare la produzione di latte

  • –Alessio Romeo

Finalmente qualcosa si muove. Dopo un anno passato a convincere il commissario Ue all’Agricoltura, Phil Hogan, della gravità della crisi del settore lattiero-caseario, a Bruxelles si fa strada faticosamente l'ipotesi di introdurre un incentivo alla riduzione volontaria della produzione. Per affrontare una crisi da eccesso d’offerta, come quella scoppiata dopo la fine delle quote, non poteva bastare l'autorizzazione a singoli Stati membri o gruppi di produttori a tagliare la produzione. In ball c 'è non solo la tenuta del settore, ma dell'intera Politica agricola comune, che rischia di scomparire tra le mille deleghe lasciate da Bruxelles ai singoli Paesi su decisioni chiave.

L’opposizione all’introduzione di uno strumento unico di gestione della crisi del latte è però fortissima. A guidarla sono soprattutto Regno Unito, Irlanda e Danimarca; si tratta dei Paesi dove la produzione è cresciuta di più. E dove il latte alla stalla si paga molto meno che in Italia, che dopo aver pagato il prezzo più alto al regime delle quote ora rischia altre chiusure a raffica in un settore già decimato.

L’ipotesi di introdurre un incentivo a carico del bilancio Ue per i programmi di riduzione volontaria della produzione dovrebbe essere presentata dalla Commissione al Consiglio Ue di giugno. La posizione dell’Esecutivo dipenderà dall'analisi in corso sui margini esistenti nel bilancio 2016. Margini molto limitati. Da escludere, per ora, il ricorso alla riserva anticrisi da 400 milioni (sarebbe lecito a questo punto chiedersi il perché della sua costituzione). Se ne riparlerà nel 2017. Intanto, però, la produzione europea continua a correre: +7,4% nei primi due mesi dell'anno, con punte del 35% e aumenti a doppia cifra in Germania, Polonia, Irlanda, Belgio e Olanda.

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