Economia

Gas, Venezia contro la paralisi delle gare

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Industria

Gas, Venezia contro la paralisi delle gare

  • –Jacopo Giliberto

venezia

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha scritto a Matteo Renzi per chiedergli un aiuto a districare i Comuni dal pasticcio che blocca le gare per le concessioni del metano. Basterebbe un chiarimento normativo, un sostegno, un’indicazione.

Le aziende del metano — dice il decreto Letta del 2000 che liberalizza il settore del gas — si dividono fra venditori e distributori. Le aziende di distribuzione posseggono solamente le condutture cittadine, su concessione del Comune, e consegnano il metano che i consumatori acquistano dai rivenditori, facendosi pagare il “pedaggio” per il servizio di trasporto. Da anni le concessioni fra una proroga, un ritocco normativo e un rinvio devono essere rimesse a gara. Fra chi rischia di perdere la concessione, alcune aziende (e una più di altre, l’Italgas) ha facile gioco individuare le debolezze e fare ricorsi a raffica al Tar per bloccare la quindicina di gare già avviate, soprattutto nel Triveneto, in Lombardia e Piemonte. Tra queste gare sotto Tar c’è quella di Venezia.

Il sindaco Brugnaro, primo fra i sindaci, scrive a Renzi nel doppio ruolo di presidente del Consiglio e ministro a interim dello Sviluppo economico. In gioco, il bando per il gas per l’ambito Venezia 1-Laguna Veneta, 400mila abitanti e 200mila utenze. Il sindaco, aiutato dal Consorzio concessioni gas, dice di non avere ricevuto «adeguata collaborazione» né dal ministero né dall’Autorità dell’energia.

Anche la gara del Comune di venezia è stata impugnata da Italgas, gestore uscente, che ne ha sostenuto l’illegittimità benché a parere del sindaco il bando sia «attuativo delle norme sancite dal D.M 226/2011» e «della disciplina contenuta nelle deliberazioni» dell’authority dell’energia. E l’Autorità, scrive Brugnaro, «fino a questo momento è sembrata poco attenta alle ragioni del Comune Stazione Appaltante, mantenendo attivo, piuttosto, il tradizionale dialogo con i gestori, specie i più importanti». Lo scarso aiuto dato ai sindaci dalle due istituzioni non consente «di semplificare le procedure e di avere chiarimenti condivisi per la concreta prosecuzione di un percorso così complesso». Brugnaro coinvolge i suoi colleghi sindaci attraverso l’Anci presieduta da Piero Fassino (Torino) e chiede «un intervento normativo finalizzato ad alleggerire l’iter procedurale e a rendere effettivo lo svolgimento delle gare in condizioni di trasparenza e concorrenza».

Il Tar Lazio deciderà il 12 maggio sul caso Venezia, ma quasi tutte le altre gare sono paralizzate: alcune sono in attesa di sentenza, altre sono state ritirate, altre ancora prorogate.

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