Economia

Svimez: a Napoli servono 6,2 miliardi per completare le reti esistenti

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INFRASTRUTTURE

Svimez: a Napoli servono 6,2 miliardi per completare le reti esistenti

Per realizzare tutte le infrastrutture già programmate per l’area metropolitana di Napoli servono investimenti per 13,9 miliardi di cui il 55,84%, pari a 7,8 miliardi disponibili : servono invece altri 6,2 miliardi da finanziare. La rete infrastrutturale oggi presente sul territorio è una grande risorsa, ma la sua efficienza potrebbe essere moltiplicata dalla realizzazione di collegamenti, raccordi, completamenti. Tutte opere attese da molti anni.
Accendono i riflettori su infrastrutture e logistica due studi promossi e presentati dall’Unione industriali di Napoli: il primo, «Rapporto sulla mobilità nell’area metropolitana di Napoli», curato da Unione industriali e Svimez con il supporto di un gruppo di studio universitario; il secondo, «Analisi del sistema della logistica in Campania e nella provincia di Napoli», finanziato dalla Camera di commercio e curato da Unindustria.

“Infrastrutture e logistica sono strategiche, rappresentano anello di congiunzione che può innervare lo sviluppo”

Ambrogio Prezioso, presidente industriali di Napoli 

Il Rapporto sulla mobilità si chiude con un capitolo dedicato al Patto per la Campania, uno dei patti per il Sud firmato da Governo e Regione il 24 aprile scorso: in esso compare una parte delle opere in programma (censite anche del Rapporto) ma, nel tirare le somme, riporta cifre più contenute: 3,5 miliardi di fabbisogno, di cui 1,8 (51,09%) assegnati e con un fabbisogno residuo di 1,7 miliardi. La copertura di questi è affidata per la maggior parte al Fondo di sviluppo e coesione.


Lo studio svela anche un “giallo”: confrontando dieci opere presenti in entrambi i documenti, il fabbisogno residuo totale nel Rapporto viene indicato in
1,4 miliardi e nel Patto per la Campania in soli 383 milioni. Il patto di Renzi, insomma, assegna minori risorse a tre opere in particolare: linea 6 della Metropolitana, acquisto di materiale rotabile ferroviario, nodo ferroviario di Napoli. Questione destinata probabilmente a far discutere.
«Infrastrutture e logistica sono tema strategico – ha detto il presidente degli industriali, Ambrogio Prezioso – rappresentano l’anello di congiunzione che può innervare lo sviluppo. Questa area sconta troppi ritardi . Una delle cause è nella superficiale conoscenza di potenzialità e criticità del territorio».
Ma quali sono le principali opere che attende l’area napoletana e in che stato di attuazione sono? Si parte dagli interventi sulle reti ferroviarie, per il nodo di Napoli dell’alta velocità, a esempio, sono programmati interventi per un totale di 190 milioni . Per la mobilità delle persone, sono considerati urgenti gli interventi sul sistema di Metropolitana regionale, compreso l’acquisto di nuovi treni. Mentre in tema di trasporto merci si attende da tempo l’adeguamento del porto di Napoli , a partire dal dragaggio, per consentire l’attracco di grandi navi. Per le strade, sono pronti progetti per 981 milioni e per la tangenziale di Napoli, in particolare, ci vogliono 93 milioni, tutti ancora da finanziare.
La situazione di maggiore incertezza – mette in evidenza la Svimez – riguarda le infrastrutture ferroviarie di competenza di Rfi per le quali servirebbero 5,7 miliardi e ne sono disponibili meno di 2. La fetta più consistente riguarda la tratta campana della linea ad alta velocità Napoli Bari, a cui mancano ben 3,5 miliardi. Ad oggi è stato realizzato solo il 7,6% dell’intervento.
Il secondo studio, dedicato al sistema della logistica in regione, indica quali siano le priorità. Tra queste senza dubbio l’interramento del collegamento ferroviario dal porto di Napoli alla stazione Traccia: un ramo ferroviario esistente, ma non utilizzato, che va potenziato e interrato, per permettere la migliore funzionalità del porto e degli interporti.

«Questa ricerca non sostituisce la pianificazione strategica infrastrutturale di medio e lungo periodo, – ha detto il consigliere della Svimez, Alessandro Bianchi – ma speriamo che venga adottata come piano di primo intervento per i prossimi tre-cinque anni». E il presidente della Svimez, Adriano Giannola ha aggiunto: «La logistica è un driver fondamentale per lo sviluppo. È una potenzialità che il Sud e la Campania sfruttano decisamente poco. Ma è urgente dare concretezza al tema soprattutto in Campani, regione che, dato il peso che riveste per l’intero Sud, ha la responsabilità di proporre linee strategiche e di indirizzo non solo regionali».

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