Economia

L’Europa non basta, giù l’export a marzo

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CONGIUNTURA

L’Europa non basta, giù l’export a marzo

Il lieve aumento in Europa non basta: appesantito dal calo delle vendite nei paesi extra-Ue, l’export italiano a marzo cede l’1,1% su base annua, l’1,5% nel dato mensile destagionalizzato, portando in rosso il bilancio dell’intero trimestre: -0,4% tra gennaio e marzo in termini tendenziali.

Un risultato legato in particolare alla frenata delle aree più remote, dove le vendite cedono a marzo il 5,2% per effetto di una riduzione corale che coinvolge quasi tutti i mercati extra-europei ad eccezione di Stati Uniti e Giappone.

Un poco meglio va in Europa, dove tuttavia pesa la frenata del 3,2% in Germania, nostro primo mercato di sbocco. Altrove vi sono quasi ovunque progressi, a partire dalla Francia, con acquisti in crescita del 5,7%, ma il calo di Berlino rende meno brillante la media, con una crescita in Europa limitata al 2,3% su base annua mentre in termini mensili anche qui c’è una riduzione: -2,5%.

L’EXPORT A MARZO E NEL TRIMESTRE
Variazioni percentuali (Fonte: Istat)

Tra i comparti analizzati dall’Istat l’unica area positiva è quella dei beni strumentali (+1,4% tendenziale) mentre altrove vi sono solo segni meno, con il calo maggiore nell’energia (-21,7%). Il che rende un poco meno amaro il bilancio dell’export in termini puramente manifatturieri: -0,5%.

“Trimestre in rosso: -0,4% per l’export italiano nel mondo”

 

La frenata evidente del commercio internazionale lascia ad appena una manciata di settori il segno più. In crescita a marzo sono solo gomma-plastica, farmaceutica, mobili e mezzi di trasporto. Questi ultimi, tuttavia, spinti non dalle auto (-0,1%) ma probabilmente dalle navi, commesse determinanti a marzo per spiegare la forte crescita verso gli Stati Uniti.

Male tutto iol resto, con i cali maggiori per abbigliamento (-5%), metalli di base (-7,4%) ed apparati elettrici (-4,3%).

In calo a marzo anche le importazioni (-5,9%), per la prima volta da molti mesi anche al netto dell’energia (-2,5%). Una frenata decisa che esclude solo il perimetro dei beni strumentali (+5,3%) e che permette al saldo commerciale di lievitare di 1,5 miliardi nel mese a quota 5,36 miliardi di euro.

“A marzo frena l’export di auto, nei mesi passati uno dei punti di forza delle vendite oltreconfine. Maserati, ad esempio, esporta oltre il 90% della propria produzione. Ecco come nascono a Grugliasco una Ghibli o una Quattroporte

 

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