Economia

Zucchetti entra nella stampa 3D

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INNOVAZIONE

Zucchetti entra nella stampa 3D

Dal software alle stampanti 3D. La strategia di diversificazione di Zucchetti, annunciata nei mesi scorsi, si concretizza con l’acquisizione della maggioranza di FABtotum, start-up milanese (inserita in passato nell’incubatore PoliHub gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano), nata nel 2013.

Le cifre ufficiali dell’operazione non vengono diffuse ma l’ordine di grandezza per rilevare il 51% della società è stimato in 1,5 milioni di euro.

«Questa partnership - spiega Marco Rizzuto, uno dei fondatori di FABTotum - ci consente di entrare in un gruppo più grande allargando le nostre prospettive, con evidenti sinergie commerciali ma anche organizzative. È la strada giusta per crescere».

Dopo aver prodotto e consegnato tutte le 1400 stampanti 3D previste nella fase iniziale, avviata attraverso un crowdfunding, la società ora prepara la «fase due» con una nuova stampante rivolta soprattutto alla clientela professionale .

Zucchetti, 386 milioni di ricavi e 105mila clienti, è leader nazionale nel software, conta 3150 dipendenti e una rete di distribuzione con oltre 1100 partner.

«Con questo investimento - spiega Alessandro Zucchetti, presidente di Zucchetti - l’obiettivo è continuare la nostra crescita internazionale: FABtotum, infatti, ha clienti già in ben 64 Paesi. La stampa 3D è sicuramente un settore emergente e con FABtotum incrementiamo la nostra offerta per il mercato estero. Infine, mi preme sottolineare il valore che ci accomuna a questa new entry nel nostro gruppo e che è alla base della filosofia di impresa di Zucchetti: la continua innovazione tecnologica».

«FABtotum - spiega Stefano Mainetti, Ceo di Polihub - è stata selezionata tramite la competizione interna Switch2Product di PoliHub e fin da subito è stato possibile riconoscere nei fondatori quelle capacità fondamentali per diventare una start-up di successo. Grazie al nostro lavoro sinergico siamo riusciti a raccogliere quasi 600.000 dollari sulla piattaforma americana di crowdfunding Indiegogo, cifra fino al 2013 mai raccolta da nessuna startup europea che ha permesso alla giovane impresa di iniziare l'attività e potersi concentrare su progetti e idee a lungo termine».

L'incontro e l'accordo col gruppo Zucchetti è stato facilitato da EIT Digital, la comunità digitale dell'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia che opera in Italia coi centri di Trento e Milano.

«Abbiamo creduto nel progetto FABtotum fin dal 2014, per la sua unicità tecnologica nel rispondere al nascente mercato della stampa 3D con un prodotto multifunzionale – spiega Paolo Magni, business developer per EIT Digital in Italia. I nostri sforzi si sono concentrati nell'individuare opportunità di crescita nazionali ed internazionali per questa startup che aveva scelto il difficile percorso della manifattura. Zucchetti, primo gruppo italiano di software, è il partner perfetto per sviluppare le potenzialità industriali di FABtotum e moltiplicare la sua penetrazione commerciale anche in paesi come Germania e USA dove Zucchetti è già presente. Oggi possiamo affermare che FABtotum, da startup promettente, è un successo italiano ed europeo, che grazie a questo accordo potrà continuare a svilupparsi e crescere».

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