
«Vogliamo rendere il nostro territorio ancora più attrattivo per gli investitori privati rispetto alle altre otto aree in crisi industriale complessa riconosciute in Italia, differenziandoci in maniera netta e concreta». Così oggi il presidente di Confindustria Ascoli Piceno, Simone Mariani, nel presentare l’accordo tra il Comune di Monteprandone – 13 mila abitanti, nella valle del Tronto – e l’associazione imprenditoriale per l’adozione di un Regolamento locale che prevede una serie di agevolazioni fiscali e contributive per le nuove aziende
che si insedieranno nella zona nel periodo 2016-2019.
Esso prevede l’esenzione triennale da tutte le imposte comunali per le nuove attività industriali, artigianali e dei servizi, per gli imprenditori che riattiveranno i capannoni dismessi sempre nel triennio considerato, la riduzione delle imposte locali per gli operatori che faranno investimenti per creare nuova occupazione e infine, lo stanziamento di un contributo di 1.500 euro per ogni nuovo assunto dalle aziende per almeno 12 mesi. Il tutto con l’obiettivo di facilitare il rilancio delle attività manifatturiere e produttive
del Piceno – Monteprandone ospita la seconda zona industriale più grande dell’Ascolano – in attesa che entro un anno, si arrivi alla firma dell’Accordo di Programa contenente il progetto di riconversione complessiva per il Piceno e la Val Vibrata (Teramo), in applicazione del decreto del Mise del 10 febbraio 2016.
«Ci auguriamo che l' intesa con Monteprandone venga presa a modello anche dagli altri Comuni del nostro territorio – ha sottolineato il presidente della locale Confindustria – favorendo sinergie e percorsi che accellerino i programmi di investimento già messi in campo da molte imprese a valere su fondi nazionali e anche regionali». La prima call di Invitalia, che sta procedendo nell’istruttoria per valutare le 18 manifestazioni di interesse arrivate, (progetti per 125 milioni, e 300 nuovi occupati) si terrà a fine giugno.
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