Economia

Il maltempo salva le dighe idroelettriche

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L'Analisi|CLIMA

Il maltempo salva le dighe idroelettriche

Maledetta primavera: molti italiani sono stati infastiditi dal tempaccio cominciato in marzo con temporali, gelate, nevicate sui monti perfino nei mesi più miti di aprile e maggio. Eppure c'è chi ha apprezzato con sollievo questo tempo poco gradevole. Le aziende elettriche.
I bacini idroelettrici avevano sofferto un 2015 siccitoso e un inverno 2015-2016 con pochissima acqua. Dighe a secco. Fanghiglia sul fondo.

Gli effetti di mesi interminabili senza pioggia o neve si erano visti sui dati della produzione elettrica: il 2015 è stato un anno nero per le fonti rinnovabili di energia.

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015 le centrali idroelettriche avevano prodotto appena 44,75 miliardi di chilowattora, il -24,9% rispetto al 2014, mentre al contrario l'intera produzione elettrica italiana dell'anno scorso era cresciuta a 270,7 miliardi di chilowattora, lo 0,6% in più rispetto all'anno precedente.

IL CONFRONTO
Coefficienti di invaso dei serbatoi stagionali: confronto con l'anno precedente e valori % storici. (Fonte:Terna)

Come soddisfare la domanda di energia elettrica espressa dagli italiani (+1,5%) mentre le centrali idroelettriche rallentavano? L'anno scorso il rimedio è stato trovato nelle importazioni di corrente dall'estero e soprattutto nelle nostre centrali termoelettriche, le quali hanno bruciato a tutta potenza metano o carbone: hanno prodotto 180,8 miliardi di chilowattora, con una crescita del +8,3%.
La siccità del 2015 è continata a cavallo di capodanno e in gennaio. Per esempio il 4 gennaio di quest'anno gli esperti dell'Arpa Lombardia annotavano: “Il totale della riserva idrica invasata nei grandi laghi risulta inferiore alla media del periodo (-59,5%)”.

Ancora in aprile, quando le piogge erano sicominciate con abbondanza da qualche settimana, i bacini idroelettrici erano ancora bassi, appena il 42% di riempimento (il 31% sulle Alpi) pari a una potenzialità elettrica di solamente 2,9 miliardi di chilowattora. Briciole, anche se dalla fine di marzo le piogge erano tornate. Il maltempo, di settimana in settimana, è tornato a rendere l'acqua alle dighe. Le nevicate sulle quote alpine in aprile e maggio hanno cominciato a sciogliersi, e il 15 maggio il grado di riempimento dei laghi lombardi (653,7 milioni di metri cubi di acqua) era già salito del 17,7% rispetto a una settimana prima.

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