Dai lavoratori Unipol arriva a larghissima maggioranza (85%) il sì all’accordo integrativo siglato da azienda e sindacati (Fisac/Cgil, First/Cisl, Uilca, Fna e Snfia) il 13 maggio. Su 8.178 lavoratori interessati e aventi diritto al voto hanno votato circa l’80% e i sì sono stati una percentuale intorno all’85%. Il testo siglato da azienda e sindacati e votato dai lavoratori completa una previsione del piano industriale 2013-2015, secondo la quale dovevano essere armonizzati per tutti i dipendenti delle società assicurative del gruppo i trattamenti derivanti dalle diverse contrattazioni integrative(da ora in poi cia, ndr), per garantire a tutti i colleghi le stesse condizioni, tutele e opportunità.
La trattativa, prevista dall’accordo siglato il 29 dicembre del 2014, si è rivelata meno facile del previsto per via delle differenze tra i diversi integrativi. Ci sono voluti ben oltre 30 incontri, più di un rialzo da parte dell’azienda e uno sciopero (lo scorso 28 aprile, proclamato nello stesso giorno dell'assemblea del gruppo) per raggiungere la sigla.
L’intesa prevede, tra l’altro, l’erogazione di un unico premio aziendale fisso, con un incremento di 600 euro riferito al personale di quarto livello con punte fino a 1.200 euro per un funzionario di terzo grado, l’erogazione di un assegno ad personam non assorbibile per il personale cui si applicava l'integrativo Fonsai (a salvaguardia dei trattamenti economici precedenti), l’erogazione di un ulteriore assegno ad personam non assorbibile per compensare l’eliminazione delle classi di anzianità nel premio aziendale di produttività per il personale impiegatizio ex cia Fonsai , l’applicazione dell’integrazione economica all’indennità di carica a tutti i funzionari del gruppo e conseguente incremento di circa il 14% rispetto agli attuali importi, in analogia a quanto previsto per il premio aziendale fisso, l’erogazione di un importo una tantum per il personale cui si applica il cia Unipol pari a 500 euro –riferita al 4° livello – per il periodo di vacanza contrattuale 2014-2015 con punte fino a 1.000 euro, l’erogazione di un premio aziendale variabile in luglio pari a 1.450 euro – riferito al 4° livello – con possibilità di trasformazione in premio welfare pari a 1.840 euro netti, la previsione di un premio aziendale variabile per i prossimi anni in ulteriore incremento a fronte di positivi risultati del gruppo, l’allineamento del buono pasto al migliore dei trattamenti presenti in azienda pari a 8 euro e 20 centesimi, l’allineamento della previdenza integrativa e delle coperture sanitarie al migliore dei trattamenti in essere, l’estensione anche al personale ex Unipol del 24 dicembre come giornata non lavorativa, l’erogazione di un assegno ad personam non assorbibile pari a una giornata e mezza di retribuzione per il personale ex Fonsai e a 2 giornate per il personale ex Milano Assicurazioni, a compensazione del superamento del sistema dei permessi retribuiti in essere. Complessivamente un incremento del 15% rispetto ai trattamenti integrativi in essere che è considerato dall’azienda non convenzionale visto l’andamento dei livelli di inflazione ai minimi storici e la situazione del settore assicurativo che vede una progressiva compressione dei margini tecnici e finanziari, dovuta alla riduzione del premio medio per le dinamiche competitive e ai bassi livelli dei tassi d’interesse per gli investimenti.
Per i segretari nazionali della Fisac Cgil, Luca Esposito e Fulvia Busettini, «dopo una lunga e travagliata trattativa, il referendum ha visto un’altissima partecipazione al voto e un ampio e netto consenso all’accordo. Si riafferma così la centralità e il ruolo del sindacato. Il nuovo contratto aziendale del gruppo Unipol prevede importanti incrementi economici, armonizza in modo avanzato i trattamenti dei lavoratori e garantisce la buona e stabile occupazione dei futuri assunti».
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