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Firmato il decreto per l’etichetta d’origine del latte italiano

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Firmato il decreto per l’etichetta d’origine del latte italiano

Con la legge di stabilità per il 2017 anche le aziende agricole potranno accedere ai fondi di rotazione messi a disposizione del ministero dello Sviluppo Economico. Lo annuncia il presidente del Consiglio Matteo renzi nel corso del “Milk day” organizzato a Milano dalla Coldiretti. Davanti a una platea di oltre cinque mila allevatori arrivati da tutta Italia, Matteo Renzi ha appena finito di mostrare il decreto interministeriale con cui l’Italia avrà - se Bruxelles darà luce verde - una legge specifica per l’etichettatura di origine dei prodotti lattiero caseari.

La eco dell’ovazione non si è ancora smorzata che il presidente del Consiglio si rivolge a quello della Coldiretti, Roberto Moncalvo: «Credo - dice Renzi - che anche il mondo agricolo abbia delle specificità tali, dei progetti che possano accedere ai fondi di rotazione dello Sviluppo economico. Penso a tart up e progetti di giovani imprenditori agricoli. Incontriamoci, quindi e troviamo il mondo affinchè con la legge di stabilità 2017 anche le imprese agricole possano raggiungere questo strumento».

“Il decreto è già stato firmato ed è stato inviato ieri a Bruxelles.”

Matteo Renzi, Presidente del Consiglio 

«È una tappa storica per il mondo dei produttori e degli allevatori - ha detto il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina - un passaggio necessario per garantire sempre di più e sempre meglio i nostri allevatori in questo momento molto difficile per la crisi del latte che sta vivendo tutta l'Europa».

È il secondo grande regalo che Renzi riserva al mondo agricolo. Nel settembre scorso, nell’ambito del farmer day di Coldiretti in Expo, il presidente del Consiglio annunciò - accolto da una plateale ovazione - la soppressione dell’Imu e dell’Irap per aziende agricole e allevamenti. Una misura che vale circa 600 milioni su una manovra “agricola” da poco più di 800 milioni. Il provvedimento sull’etichettatura consisterebbe in un decreto interministeriale (Politiche agricole, Sviluppo economico e Sanità) il cui testo sarebbe già stato inviato a Bruxelles per l’esame.

“Un fatto storico: finalmente si cambia verso anche nella trasparenza dell’informazione ai consumatori”

Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti 

Nonostante la forte volontà politica da parte dell’Italia, la Ue non ha mai appoggiato misure di questo genere: attualmente il tema delle indicazioni in etichetta è demandato al rigido regolamento 1169/2011. In più occasioni proposte di indicare nell’etichetta dei prodotti finiti l’origine delle materie prime è stato visto dai tecnici di Bruxelles come lesivo della concorrenza e della libera circolazione delle merci.

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È una svolta per il settore lattiero caseario italiano. Il 31 marzo 2015 giungeva a conclusione il sistema europeo delle quote latte. Senza più contingenti imposti, la produzione europea di latte in poco più di un anno è aumentata di 783mila tonnellate. Di conseguenza i prezzi del latte alla stalla sono crollati. Situazione molto complessa in Italia, forse tra i Paesi più colpiti dalla crisi del latte. I 35mila allevatori italiani, tuttavia, hanno beneficiato di non pochi interventi. Al netto degli aiuti previsti dalla Pac, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha messo in azione un piano che vale 120 milioni ripartiti in tre anni (2015-17). Non è tutto. Nella legge di stabilità 2016 il governo ha soppresso Imu e Irap. E non è escluso che a breve possano arrivare altri aiuti. Da mesi a Bruxelles si parla di misure incentivate per l’abbandono, quindi la chiusura, dell’allevamento da latte.

Più nel dettaglio, il piano da 120 milioni del ministro Martina, prevede 32 milioni per l’aumento della compensazione Iva al 10% per il latte venduto alla stalla, mentre è stato attivato il Fondo latte per ristrutturare i debiti e potenziare la moratoria dei mutui bancari ottenuta nei mesi scorsi in accordo con Abi. Altri 25 milioni sono stati utilizzati per il sostegno diretto agli allevatori (integrazione al prezzo alla stalla) e 10 milioni sono stati investiti per l’acquisto di latte crudo da trasformare in Uht e destinare agli indigenti. Sul fronte europeo, infine, c’è l’impegno, insieme a Francia, Spagna e Germania, per costruire soluzioni a partire dal finanziamento Ue della riduzione volontaria dell’offerta e per una Ocm Latte.

L’ultima azione varata dal ministero riguarda la campagna di sostegno dei consumi di latte fresco, con lo slogan #oradellatte. Testimonial dell’iniziativa, partita il 26 maggio scorso, sono lo chef Carlo Cracco, Cristina Parodi, l’ex calciatore Demetrio Albertini e il nutrizionista Giorgio Calabrese. «Siamo impegnati ogni giorno – dice Martina – al fianco degli allevatori italiani per affrontare una crisi strutturale. Si pagano oggi scelte, soprattutto europee, mai fatte negli anni precedenti. L'Europa deve battere un colpo e per questo stiamo costruendo un fronte con Germania, Francia e Spagna per chiedere decisioni che siano valide per tutti i produttori di latte Ue. Penso al finanziamento comunitario della riduzione volontaria dell'offerta, per il breve periodo, e a una Ocm Latte strutturata come risposta di medio termine».

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