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Asse con il Politecnico di Torino: Gm raddoppia il centro di ricerca

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Asse con il Politecnico di Torino: Gm raddoppia il centro di ricerca

La cittadella Politecnica di Torino
La cittadella Politecnica di Torino

Nuovi spazi per 2.500 metri quadri e un impegno a finanziare l’assunzione di 26 ricercatori del Politecnico per sviluppare nuovi progetti di ricerca focalizzati sull’auto connessa. General Motors rilancia su Torino e allarga le competenze del centro Powertrain nato dieci anni fa negli spazi del campus. «Oggi Torino è il centro di riferimento mondiale per il Gruppo – spiega Pierpaolo Antonioli, amministratore delegato di Gm Global Propulsion Systems – sullo sviluppo e la ricerca sui motori diesel. Vogliamo fare un passo avanti e allargare le linee di ricerca sulle tematiche del futuro, quelle collegate all’auto connessa e autonomous car».

Tutte le vetture del gruppo circolanti in Europa, spiega Antonioli, sono connesse. Il riferimento è al sistema Onstar sviluppato dalla casa americana, «ricevono e inviano dati – aggiunge l’ad – e questo rappresenta un importante vantaggio competitivo da cui partire per sviluppare nuove applicazioni e servizi, per acquisire skills e competenze». Un settore emergente su cui tutte le grandi case automobilistiche stanno investendo parecchio e nel quale il fattore tempo è fondamentale. «L’autonomous driving oggi è una realtà – aggiunge Antonioli – nei prossimi anni va potenziato e integrato attraverso interconnessioni con le infrastrutture della città affinchè i sistemi possano dialogare». A Torino, in particolare, spiega Antonioli, si focalizzeranno progetti di ricerca e sviluppo su due macroaree, la diagnostica, la gestione dei big data e lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni. Con ricadute occupazionali, anticipa l’ad, per circa 100 nuove assunzioni nell’arco del prossimo triennio. «Risorse che si affiancano ai 26 ricercatori del Politecnico che finanzieremo e con cui collaboreremo – spiega – per sviluppare linee di ricerca e possibili applicazioni del futuro».

Ieri dunque la firma al contratto che consolida la collaborazione tra Gm e Politecnico di Torino, a un anno dalla lettera d’intenti che ha avviato la nuova stagione. Il progetto nel suo complesso vale sei milioni di euro e prevede nei prossimi tre anni anche l’ampliamento dell’attuale sede di General Motors Global Propulsion (oltre 22mila mq) per 2.500 metri quadri, in un’area a ridosso della sede e che ospiterà i nuovi laboratori e dove potranno lavorare fino a 180 persone. General Motors dunque guarda al futuro. Il centro di Torino è nato con 60 addetti nel 2005, oggi conta oltre 600 dipendenti, perlopiù ingegneri e tecnici altamente qualificati e crescerà di altre cento persone da qui al 2018.

Per il rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli, «la collaborazione con General Motors Global Propulsion Systems rappresenta un modello importante, che si sta consolidando in Europa e negli Stati Uniti e che rappresenta quasi un unicum in Italia». Un’azienda con sede all’interno di un campus universitario, con strettissimi legami sul fronte della formazione e che rappresenta uno sbocco naturale per i laureati del Politecnico. «Si tratta di un esempio – aggiunge Gilli – di come, in un contesto come questo, la grande industria continui a investire sul Politecnico e su Torino». Per Gilli, «la mission del politecnico è di attrarre studenti di talento e di far crescere le competenze disponibili sul territorio. Se la Silicon Valley esiste è perche ci sono università come Berkeley e Stanford»

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