Economia

Melfi traina l’export nazionale

  • Abbonati
  • Accedi
la questione industriale

Melfi traina l’export nazionale

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Male Torino, benissimo Potenza, cioè Melfi. Nel bene e nel male è ancora una volta l’auto a segnare le sorti dell’export nazionale, con il settore delle quattro ruote in lieve crescita su base nazionale (+2% tra gennaio e marzo), progresso tuttavia legato a trend regionali fortemente divergenti.

Nei dati Istat del primo trimestre 2016 la star assoluta è la Basilicata, in grado di più che raddoppiare il proprio export grazie al rilancio del sito Fca di Melfi con le produzioni di 500X e Jeep Renegade. All’estremo opposto è invece il Piemonte, sempre a causa dell’auto, ad offrire il contributo negativo maggiore tra tutte le regioni. La media nazionale, un calo dello 0,4% tra gennaio e marzo, è appesantita dalla performance negativa delle regioni del Nord, in particolare il Piemonte, le cui vendite oltreconfine cedono su base annua il 7,1%.

Un calo targato Torino e legato all’auto, il cui export regionale subisce nel trimestre un arretramento del 39,5%. In valore assoluto si passa dagli 1,4 miliardi del 2015 ai 775 milioni dei primi mesi del 2016, frenata legata alla minore domanda in arrivo dai paesi extra-Ue, forti compratori, ad esempio, delle Maserati prodotte a Grugliasco. Mentre occorrerà attendere i dati del secondo trimestre per valutare l’impatto del nuovo Suv Levante, prodotto a Mirafiori a partire dal 29 febbraio.

VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER REGIONE
Gennaio-marzo 2016. Contributo della regione alla variazione delle esportazioi nazionali e variazione percentuale delle esportazioni regionali .

Le tre «corazzate» nazionali in termini di export, cioè Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna (insieme valgono il 54,5% del totale nazionale) restano sostanzialmente al palo, con qualche decimale di crescita conquistato grazie ai progressi nei mercati Ue, mentre nelle aree più remote l’arretramento è corale. Del resto, soltanto quattro regioni (Basilicata, Lazio, Molise e Abruzzo) riescono ad incrementare i volumi nei mercati extra-europei mentre altrove vi sono soltanto segni meno.

Italia centrale e meridionale, pur con volumi decisamente inferiori rispetto al Nord, riescono a crescere, nel caso del Sud addirittura a doppia cifra. Una ripresa però tutt’altro che corale, perché Campania, Calabria e Puglia presentano segni negativi. In crescita sono Abruzzo e Molise ma è il balzo della Basilicata, con un export più che raddoppiato, a portare verso l’alto le medie dell’area. I volumi del trimestre nella regione lievitano a quota 1,1 miliardi di euro per merito dell’auto, in crescita del 144%, e da questo incrocio settore-territorio proviene una spinta positiva di oltre mezzo punto per l’intero export nazionale. La progressione è in effetti dirompente, con la provincia di Potenza ad esportare auto per 924 milioni (1046 è l’export totale del territorio) mentre appena due anni prima si fermava a quota 82, diventati 378 nel primo trimestre del 2015: uno scatto targato Usa (479 milioni di vendite) che ora pone la provincia ai vertici nazionali per export di auto.

Note positive arrivano dall’Italia centrale, dove tutte le regioni sono in crescita. A partire dal Lazio, in progresso del 5,5% soprattutto grazie ai mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli.

Torino, Gorizia e Cagliari (per il crollo dei valori dei prodotti petroliferi riesportati) sono le province che offrono il maggiore contributo al calo dell’export nazionale mentre all’estremo opposto le performance di Potenza, Trieste e Milano forniscono i contributi più pesanti per tamponare la contrazione delle vendite oltreconfine.

Nonostante il lieve recupero del trimestre si conferma ampio il divario in valori assoluti tra Nord e Sud del Paese: mettendo insieme aree insulari e mezzogiorno (otto regioni) si arriva tra gennaio e marzo a 10,1 miliardi di vendite oltreconfine, appena il 10% del totale nazionale, meno di quanto sviluppi il solo Piemonte.

Fanalino di coda nei dati assoluti è la Calabria, con 85 milioni di export nel trimestre, pari allo 0,1% dei valori totali nazionali. Superata anche dalla Val d’Aosta (127 milioni di euro), appena 123mila abitanti, il 6% rispetto alla Calabria

© Riproduzione riservata