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Maurizio Crozza lascia La7 sbarca su Discovery da gennaio 2017

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Maurizio Crozza lascia La7 sbarca su Discovery da gennaio 2017

Maurizio Crozza  (Ansa)
Maurizio Crozza (Ansa)

Maurizio Crozza lascia La7 e sbarca su Discovery Italia, editore di Nove (canale generalista che ospiterà Crozza), oltre che di canali come Real Time e DMax e di Eurosport. I rumors c’erano ormai da tempo, acuiti da un rendez vous galeotto fra il vertice di Discovery Italia (erano presenti il ceo Marinella Soldi e la responsabile Content & Programming, Laura Carafoli) e Maurizio Crozza con il suo agente Beppe Caschetto. A pochi giorni da quell’incontro in un’intervista al Sole 24 Ore la stessa Marinella Soldi non aveva smentito un interessamento.

Voilà: la presentazione del palinsesti autunnali di Discovery è stata l’occasione per rendere ufficiale il colpaccio. Maurizio Crozza passa così da La7 a Discovery. Il passaggio avverrà dall’1 gennaio 2017. «I dettagli li decideremo in seguito a gennaio», ha spiegato Alessandro Araimo, SVP & COO Discovery Networks Southern Europe.

Qualcosa però durante la conferenza stampa trapela. Crozza sbarcherà con uno show in diretta costruito con la stessa squadra di “Crozza nel paese delle meraviglie”, in una prima serata ancora da stabilire. La data dell’1 gennaio 2017, precisano Araimo e Laura Carafoli , è solo quella dell’inizio della collaborazione e non quella della prima messa in onda. «Abbiamo voluto Crozza – ha spiegato Laura Carafoli – perché è un talento unico, in grado di rispondere ai nostri valori come la voglia di sorprendere e sperimentare. Fra i talenti italiani è quello che ha più visione internazionale, perché è unico nel suo genere, e lo abbiamo mostrato anche ai nostri colleghi americani: apporta elementi di innovazione e la capacità di guardare alla realtà da un certo angolo, elementi propri di Discovery. Avere un programma in diretta di Crozza ci colloca nella contemporaneità e per noi è un attestato di credibilità».

In questo senso Araimo puntualizza: «Noi non guardiamo agli altri per fare controprogrammazione: l’arrivo di Crozza si inserisce in una strategia complessiva che affrontiamo da editore a tutto tondo, un editore che sta sul mercato e può parlare con talent di ogni tipo e con tutto il mondo dell’entertainment».

“L’arrivo di Crozza si inserisce in una strategia complessiva che affrontiamo da editore a tutto tondo”

Alessandro Araimo, SVP & COO Discovery Networks Southern Europe 

Al di là del colpo Crozza, Discovery Italia si propone per un autunno in cui la media company vuole vivere una stagione da protagonista migliorando i risultati di ascolto e come spiega il ceo Marinella Soldi, pensando a una «tv non più solo televisione». Nuovi volti, nuove produzioni e format inediti per Discovery, forti di una share che in questa prima metà anno, come comunicato dalla stessa media company, cresce del +15% rispetto all’anno precedente, raggiungendo a giugno il 7,2% share sul pubblico totale, il 9,3% share sul target commerciale 15-54 anni e ben il 10% share sui Millenials, la platea dei 15-34 anni.

Questi sono numeri cui si aggiungono gli oltre 11 milioni di utenti unici del servizio Ott Dplay ( giugno 2015- maggio 2016) e gli oltre 5 milioni tra fan e follower sui social media. E sono numeri che fanno da sfondo a una raccolta pubblicitaria che ad aprile è aumentata del 21% e che è salita del 18% a 75,9 milioni di euro nei primi 4 mesi dell’anno secondo le ultime stime Nielsen. Per quanto riguarda il 2015, il fatturato per l'Italia dovrebbe attestarsi attorno ai 200 milioni, visto che nel 2014 i ricavi erano stati di 166,6 milioni e a fine anno la crescita stimata da Nielsen era superiore al 20 per cento.

«Possiamo a buon diritto confermare per l’anno in corso una crescita della pubblicità a due cifre, anche se la prima cifra non sarà l’1 e nemmeno il 3», ha detto Giuliano Cipriani, direttore generale Discovery Media (la concessionaria interna di Discovery). Sul versante pubblicitario però non sono da escludere altre sorprese per i prossimi mesi.

“Possiamo a buon diritto confermare per l’anno in corso una crescita della pubblicità a due cifre, anche se la prima cifra non sarà l’1 e nemmeno il 3”

Giuliano Cipriani, direttore generale Discovery Media 

La concessionaria potrebbe essere interessata a raccogliere anche per editori terzi? «Se ci sono voci del genere in giro vuol dire che stiamo lavorando bene», ha replicato Cipriani lasciando sostanzialmente la porta aperta a un possibile interessamento anche alla partita delle radio (dove in seguito all’affare Mediaset Finelco rimane da attribuire la raccolta di Radio Italia oltre che di Kiss Kiss).

«Uno dei nostri principali punti di forza - commenta Laura Carafoli, SVP Content & Programming Discovery Italia - è la costante evoluzione della proposta editoriale. Una forma di intrattenimento originale, ‘open minded', con un respiro internazionale ma con forti radici locali: show avvincenti, con una voce distintiva, agili nella forma, con un linguaggio sempre connesso alla realtà e ‘always on' per creare una relazione sempre più solida con il pubblico. Un approccio ben rappresentato dal primo anno del brand generalista Nove e dalle conferme di Real Time, DMax, degli altri canali free e di tutto il portfolio pay».

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