
Un mix di forte radicamento nel sistema Svizzera e di estesa presenza mondiale, con i suoi prodotti e le sue tecnologie. È una delle caratteristiche principali di Swatch Group, leader nella produzione di orologi e componenti. Una presenza mondiale e molto diversificata quella del gruppo, che ha il suo quartier generale a Bienne e che abbraccia con i suoi molti marchi tutte le gamme. Così, se Swatch che dà il nome al gruppo è centrale nella gamma di base, altri marchi tra cui Longines e Tissot riguardano la gamma medio-alta e altri ancora – tra i quali Omega, Breguet, Harry Winston, Blancpain, Glashütte Original e Jaquet Droz – sono nella gamma prestige o luxury.
Fondato da Nicolas Hayek negli anni Ottanta, il gruppo è guidato da Nick Hayek, che è Chief executive officer, e da Nayla Hayek, che è presidente del consiglio d'amministrazione. Swatch Group è quotato alla Borsa svizzera e le assemblee degli azionisti sono anche un'occasione per sentire nella stessa sede la voce dei due timonieri, figli del fondatore. E così è stato anche nell'ultima assemblea, centrata sui risultati 2015 e sulle prospettive. Nayla Hayek ha sottolineato l'importanza del ramo ricerca e sviluppo e ha ricordato che Swatch Group ha depositato circa 200 nuovi brevetti nel 2015. «In un contesto di sopravvalutazione del franco – ha detto la presidente del gruppo – l'industria svizzera fabbrica comunque i suoi prodotti qui. Il valore aggiunto più importante si trova nei luoghi dove ricerca, sviluppo e produzione possono operare mano nella mano».
Anche Nick Hayek ha posto l'accento sull'ampiezza del know-how tecnologico del gruppo, ricordando tra l'altro il nuovo orologio Swatch Bellamy che permette di effettuare pagamenti, già in vendita in Cina e da questo mese commercializzato in Svizzera. Nick Hayek ha più volte nei mesi scorsi criticato la Banca nazionale svizzera (Bns) per il valore eccessivo del franco che provoca ostacoli alle esportazioni elvetiche, ma durante l'assemblea è stata la sorella Nayla a rispondere a un azionista stupito dalle critiche ripetute all'istituto centrale rossocrociato. «Le nostre critiche sono giustificate se guardate le cifre», ha detto la presidente.
Nel 2015, per la prima volta dal 2009, Swatch Group ha visto il suo fatturato scendere, del 3%, a 8,45 miliardi di franchi. A tassi di cambio costanti, il calo sarebbe stato solo dello 0,9%. L'utile netto è sceso del 21%, a 1,12 miliardi di franchi. Per l'industria svizzera e per molte imprese legate al turismo la forza del franco crea ostacoli; la Bns e il franco non sono la sola causa di difficoltà, «ma sono una gran parte del problema», ha affermato Nayla Hayek.
Nick Hayek nei mesi scorsi aveva già precisato che l'effetto valutario è l'ostacolo principale non tanto e soltanto per il gruppo, quanto per l'intera industria orologiera elvetica, che esporta circa il 90% della sua produzione. Un ostacolo ben maggiore, per il ceo di Swatch Group, del pur esistente rallentamento di alcuni mercati importanti, tra cui quelli asiatici. Il gruppo di Bienne, comunque, ha riaffermato di sapersi e volersi difendere molto bene, nonostante i fattori di freno presenti nel quadro attuale. Le armi sono ancora una volta tecnologie e innovazione da una parte, diversificazione dei prodotti e della presenza diffusa sui mercati mondiali dall'altra. Pur tenendo conto delle battute d'arresto nelle cifre, fatturato e utile del 2015 restano di tutto rilievo, ha sottolineato il gruppo.
Swatch Group, d'altronde, ha visto crescere ricavi e utili per anni. E l'obiettivo per il 2016, ha affermato Nick Hayek anche in occasione della presentazione alla stampa dei dati dell'ultimo esercizio, resta comunque quello di un aumento del giro d'affari.
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