Economia

Il caso Ilva: non aiuta uno scenario in continua evoluzione

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L'Analisi|l’analisi

Il caso Ilva: non aiuta uno scenario in continua evoluzione

L’assenza in audizione di Erdemir, il gruppo siderurgico turco controllato dal fondo pensione delle forze armate di Ankara Oyak, muta di nuovo il profilo della vicenda Ilva. A nove giorni dalla scadenza dei termini per la consegna delle offerte, il progetto di una cordata formata da Erdemir, da Arvedi, dalla Delfin di Leonardo Del Vecchio e dalla Cdp viene messo in discussione da una assenza che potrebbe avere il senso del ripensamento dell’ultimo minuto.

Dunque, lo schema prospettato dal Governo – ossia lo scenario di un bando di asta pubblica con almeno due concorrenti “pesanti” e strutturati – rischia di sfumare. Lo scenario a cui per mesi hanno lavorato Palazzo Chigi e il Mise era composto dalla partecipazione all’asta di almeno due concorrenti: la cordata imbastita su Erdemir da un lato e, dall’altro, Arcelor Mittal più, in posizione minoritaria, Marcegaglia.

In particolare, a proposito della prima delle due cordate appare improbabile – o perlomeno complicato – che un gruppo con le fragilità finanziarie e patrimoniali di Arvedi – al di là della sicurezza dimostrata in audizione da Giovanni Arvedi «noi andiamo avanti lo stesso» – possa fare da pivot unico a una operazione così complessa, che deve intervenire su una voragine industriale la cui reale entità finanziaria (3 o 4 o 5 miliardi di euro bruciati in tutto) è ancora da appurare con chiarezza.

L’ultimo miglio appare davvero infinito. Vedremo nei prossimi giorni che cosa capiterà in questa sfiancante maratona che dura ormai da quattro anni fra arresti e sequestri, commissariamenti e scontri con l’Unione europea, tribunali e fabbriche. Certo, stupirebbe che i vertici del gruppo Erdemir, controllato dal fondo Oyak che peraltro ha cambiato un mese fa i vertici, tornassero di nuovo al centro della scena della vicenda Ilva dopo avere disertato l’audizione di ieri. Per ora l’unica cosa sicura è che Arcelor Mittal e Marcegaglia hanno consegnato la loro offerta.

A questo proposito, sarà interessante capire se a Palazzo Chigi, di fronte all’ipotesi che Erdemir si chiami fuori del tutto, non faccia capolino l’idea – molto italiana – del tutti insieme appassionatamente. A quel punto, però, il piano industriale di una ipotetica Nuova Grande Ilva con tutti dentro – da Arcelor Mittal a Marcegaglia, da Arvedi alla Delfin di Leonardo Del Vecchio, più la Cdp – andrebbe totalmente rifatto. E l’intero circo ripartirebbe

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