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Dossier Sale l’interesse per l’impact investing

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    Dossier | N. 5 articoliRapporto Private Banking

    Sale l’interesse per l’impact investing

    Rendimenti ma non solo. I fondi etici e, più in generale, le tematiche della sostenibilità stanno guadagnando consensi anche nel mondo del private banking. Certo, rendimenti e rischio restano i riferimenti chiave per gli investitori e i loro consulenti. Ma c’è dell’altro. È la strategia di impact investingche sta acquistando sempre più importanza nell’ambito Sri (responsabilità sociale) perché consente di misurare concretamente i risultati. E sono le nuove generazioni a mostrare più sensibilità verso queste innovative strategie di investimento.

    Aumenta l’interesse sui fondi etici

    In Italia, la società di gestione più nota sul versante dei fondi etici è Etica Sgr (gruppo Banca Etica). È aumentato l’interesse da parte del private banking per gli strumenti finanziari sostenibili? «I nostri prodotti riscontrano un uguale interesse presso tutte le fasce di clientela, dal piccolo risparmiatore che accantona 50 euro al mese attraverso un piano di accumulo, ai clienti con grandi patrimoni e ai clienti istituzionali, come fondazioni, fondi pensione e assicurazioni», spiega Federica Loconsolo, responsabile commerciale di Etica Sgr . E aggiunge: «In particolare, lavorando anche con istituti bancari medio-grandi dotati di divisioni di private banking, abbiamo notato che i nostri prodotti vengono spesso inseriti in portafogli diversificati con l’obiettivo di dare stabilità alle performance». Nello specifico, Loconsolo ricorda di aver registrato «da inizio anno una crescita media delle masse “private” pari al +30% circa. Sempre da inizio anno abbiamo avuto inoltre una crescita rilevante da parte di servizi, come le gestioni patrimoniali, destinati a segmenti di clientela private». Interesse in crescita dunque per i prodotti finanziari etici da parte delle reti di private banking. Che premiano inoltre anche l’innovazione.

    Impact investment

    L’evento Cop21 di Parigi sul climate change di Parigi e prima ancora l’enciclica di Papa Francesco (Laudato si’) hanno avuto importanti conseguenze sul settore della sostenibilità. La strategia dell’impact investment è attualmente la più seguita e osannata. Forse è una moda. Sta di fatto che tante case di investimento stanno proponendo ai clienti private prodotti finanziari legati a tali tematiche. «Notiamo un fortissimo interesse per l’impact investment soprattutto tra i nostri clienti più sofisticati – evidenzia Stefano Vecchi, responsabile del private banking di Credit Suisse in Italia – . Per una parte del loro portafoglio il rischio/rendimento non è più l’unico elemento che desiderano tenere sotto controllo, c’è una visione di “restituzione” e quindi un desiderio di supportare le grandi sfide attuali e del futuro con un’ottica di investimento più sostenibile nel lungo periodo».

    A farsi avanti sono soprattutto le nuove generazioni: «I Millennials – aggiunge Vecchi – hanno ancora di più questo tipo di sensibilità. Ci aspettiamo quindi che l’impact investing prenda ancora più piede con il passaggio generazionale della ricchezza». Giovani in prima linea quindi. C’è un futuro per la sostenibilità.

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